ERMO – «La maggior parte delle imprese italiane e marchigiane del comparto edile è piccola, a gestione familiare, con pochi dipendenti e il DL 27 gennaio 2022, n. 4 recante “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da Covid-19”, che elimina la possibilità di cessioni illimitate dei crediti d’imposta per i Bonus edilizi, rischia di spazzarle via». È questo il grido d’allarme di Roberto Torretti, coordinatore di Confapi Aniem, collegio dei costruttori edili sorto in seno a Confapi Industria Ancona e imprenditore da 30 anni, a Sant’Elpidio a Mare, in un settore che rischia la paralisi.
«L’obiettivo di questo provvedimento legislativo – spiega Torretti, che è anche membro della giunta nazionale di Confapi Aniem sul cui tavolo questo dossier è prioritario – è contrastare le frodi del Superbonus, con la conseguenza di penalizzare però un intero sistema che dà lavoro a moltissime famiglie e creando danni enormi a coloro che hanno lavori avviati nei propri condomini e che rischiano di vederli sospesi».
Confapi Aniem ricorda come il Superbonus, così come il SismaBonus, era stato salutato come un’eccezionale occasione non solo per il rilancio dell’economia, che ha bisogno di rialzarsi dopo la crisi economica e il lockdown, considerando l’enorme indotto che ruota intorno al settore edile garantendo lavoro e occupazione, ma anche per prevenire e scongiurare sciagure di cui abbiamo avuto contezza nelle Marche col sisma 2016, intervenendo su edifici vetusti e inadatti a garantire la sopravvivenza degli abitanti in caso di un nuovo terremoto.
«Questo attacco diretto che dobbiamo necessariamente parare facendo fronte comune non solo tra aziende ma tra tutte le associazioni di categoria, come in effetti sta accadendo, – insiste Torretti – si inserisce poi in una sorta di tempesta perfetta che comprende l’impennata dei prezzi di gran parte delle materie prime, penso al cemento, all’acciaio e non solo, ma anche l’impossibilità di reperire personale o di poter utilizzare quello già a propria disposizione perché negli ultimi tre mesi la quarta ondata della pandemia ha rallentato i lavori in moltissimi cantieri tra contagiati e contatti stretti».
I dati confermano il quadro. Nel 2020 il valore degli investimenti in costruzioni ha sfiorato i 135 miliardi di euro, dei quali il 45% del totale finalizzato sulle abitazioni per oltre 67 miliardi. Di questi, circa 42,5 miliardi riguardano le ristrutturazioni, il segmento più interessato dal Superbonus.
A dicembre 2021 si è registrata una consistente fiammata nell’utilizzo dello strumento fiscale, complice certamente la forte incertezza circa la sua proroga.
Secondo i dati del monitoraggio Enea – MISE – MITE al 31 dicembre si rilevano 95.718 interventi legati al Superbonus per 16,2 miliardi di euro (11,2 di questi, ovvero il 70%, si riferiscono a lavori già realizzati). In un solo mese (30 novembre – 31 dicembre) si contano più di 26mila interventi aggiuntivi per un importo di 4,3 miliardi. Si tratta dell’incremento assoluto più elevato mai registrato finora. In termini percentuali l’aumento, rispetto a fine novembre, è stato del 37,9% nel numero e del 35,8% nell’importo.
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto Sostegni ter, in sostanza, introduce il divieto, in caso di cessione del credito, di effettuare ulteriori cessioni ad altri intermediari finanziari.
«In sintesi dal 7 febbraio il credito di imposta per Superbonus, Ecobonus, Bonus Ristrutturazioni, Sismabonus e Bonus Facciate sarà cedibile una sola volta anche in maniera retroattiva, bloccando di fatto numerosissimi cantieri impegnati nella riqualificazione energetica degli edifici e nella messa in sicurezza antisismica delle Marche e dell’Italia» spiega Torretti.
Da qui la richiesta al Governo e al Parlamento di Confapi Aniem Ancona «di rivedere urgentemente le norme intervenendo con lo stralcio della modifica al sistema di cessione del credito unitamente alla condizione di retroattività previste nel DL Sostegni Ter».