Economia

Coronavirus, Whirlpool rinvia la riapertura degli stabilimenti

La multinazionale americana ha comunicato di aver rinunciato a riprendere la produzione fino al 17 aprile prossimo. Si sta lavorando a un protocollo nazionale per stabilire le linee guida per la ripresa dei siti italiani

Whirlpool
La sede amministrativa di Fabriano della Whirlpool

FABRIANO – La Whirlpool rinuncia a forzare la mano e almeno per questa settimana non aprirà gli stabilimenti italiani. Questo l’esito dell’incontro che si è svolto questo pomeriggio 15 aprile, in videoconferenza, fra i vertici italiani della multinazionale americana, i sindacati di categoria Fiom-Fim-Uilm e le Rsu dei siti produttivi italiani, marchigiani compresi: Melano a Fabriano e Comunanza. «L’azienda ha comunicato di aver rinunciato a riprendere la produzione in questa settimana, rimanendo chiusi fino al 17 aprile compreso», dichiara il responsabile della Fiom per il fabrianese, Pierpaolo Pullini.

Le parti sociali, inoltre, rivelano che si sta lavorando a un protocollo nazionale per stabilire le linee guida per la ripresa lavorativa dei siti italiani di Whirlpool, capitolo sicurezza dei lavoratori in primis. «Senza questo protocollo è ovvio che non si potranno verificare le misure di sicurezza della salute dei lavoratori in ciascun singolo stabilimento», prosegue Pullini. «Siamo disponibili a parlare e discutere di tutti gli argomenti tesi a garantire le maggiori condizioni di sicurezza della salute dei dipendenti della multinazionale americana. Ma resta inteso che, per noi, la tempistica circa le riaperture delle attività non essenziali né strategiche, rimane quella stabilita dall’ultimo Dpcm del Governo Conte, nel quale si tiene conto del parere della comunità scientifica», conclude il rappresentante della Fiom, Pierpaolo Pullini. In altre parole, in assenza di nuove disposizioni governative, la chiusura di tutte le attività non strategiche, fino al 3 maggio compreso.

Dal punto di vista della Whirlpool, al momento nessuna dichiarazione ufficiale, ma come affermato nei giorni scorsi, la volontà è quella di ricominciare a produrre il prima possibile garantendo la massima sicurezza e salute di tutti i dipendenti. La sensazione, quindi, è quella di voler ripartire al più presto e la data del 20 aprile prossimo potrebbe essere quella giusta.