CORRIDONIA – Arrestati dopo aver rubato grondaie di rame, davanti al giudice fanno scena muta, sospeso per entrambi il reddito di cittadinanza.
L’arresto risale al pomeriggio di domenica scorsa quando una pattuglia di carabinieri della Stazione di Corridonia aveva visto due uomini allontanarsi in bicicletta a San Claudio lungo la strada che dall’abbazia porta al passaggio a livello. I due arrivavano da una strada imbrecciata che ha come unico sbocco un’abitazione disabitata di proprietà della Diocesi di Fermo che in passato era stata una comunità per minori. Insospettiti i militari li avevano fermati e identificati: erano un 43enne di Macerata e un 38enne di Urbisaglia. Il 43enne, nel cestello anteriore della bici aveva una busta con all’interno grondaie in rame appiattite e ripiegate. Nello zaino invece aveva un martello che secondo i militari era stato precedentemente utilizzato per appiattire le grondaie. Dal successivo controllo all’abitazione disabitata i carabinieri avevano appurato che in effetti mancavano porzioni di grondaia. I due, su disposizione del pm di turno Margherita Brunelli, erano stati posti agli arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo fissato per ieri mattina.
E ieri mattina sono stati condotti in Tribunale. Difesi di fiducia dagli avvocati Andrea Secone del foro di Teramo e Paolo Marchionni, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Dagli accertamenti eseguiti è emerso che entrambi gli arrestati percepivano il reddito di cittadinanza, così dopo la convalida, il pubblico ministero Francesca D’Arienzo ha chiesto l’applicazione della misura degli arresti domiciliari per entrambi e la sospensione della misura di sostegno economico. Il giudice Francesca Preziosi ha sospeso il reddito di cittadinanza, ha disposto la misura dell’obbligo di firma e rinviato al 25 giugno per la prosecuzione della direttissima.