Macerata

Delitto di Rosina Carsetti, Arianna esce dal carcere e torna a casa. Ai giornalisti: «Andate via o vi denuncio»

La 50enne e il padre Enrico, 80 anni, sono stati assolti dall'accusa di omicidio in concorso rispettivamente della mamma e della moglie e da tutte le altre accuse contestate (il nipote della vittima, il 20enne Enea Simonetti, è stato invece condannato all'ergastolo)

MONTECASSIANO – Per la Procura nell’omicidio della 78enne Rosina Carsetti commesso il pomeriggio della vigilia di Natale del 2020 nella villetta di via Pertini a Montecassiano, avevano concorso tutti e tre i parenti conviventi: il marito 80enne Enrico Orazi, la figlia 50enne Arianna Orazi e il nipote 20enne Enea Simonetti. Si sarebbe trattato per l’accusa di un delitto premeditato (da figlia e nipote) avvenuto al culmine di una serie di maltrattamenti compiuti verso l’anziana che pochi giorni prima di morire si era rivolta anche a un centro antiviolenza. Ma ieri i giudici della Corte d’Assise di Macerata presieduta dal giudice Andrea Belli (a latere Daniela Bellesi) hanno ritenuto unico responsabile del delitto il 20enne Enea condannandolo all’ergastolo e hanno assolto dall’accusa di omicidio la madre e il nonno “per non aver commesso il fatto”. Tutti e tre sono stati condannati per la simulazione di reato (Enea in continuazione, Arianna ed Enrico a due anni, pena sospesa), mentre tutti sono stati assolti dagli altri reati a vario titolo contestati: maltrattamenti, rapina, estorsione, violenza privata e induzione a non rendere dichiarazioni con la formula “perché il fatto non sussiste” con il comma 2, ovvero quella che in passato era l’insufficienza di prove.

L’avvocato Olindo Dionisi

Per Arianna, detenuta a Forlì da fine ottobre scorso (da febbraio 2021era stata nell’istituto di pena a Modena), ieri si sono aperte le porte del carcere. Subito dopo la sentenza era stata riportata in carcere dove le sono stati riconsegnati gli indumenti indossati al momento dell’arresto a febbraio 2021, i suoi effetti personali e la paga per i lavori svolti nell’istituto di pena. Alle 18 è uscita e si è diretta in stazione, ha preso l’ultimo treno per Ancona e in serata ha raggiunto la villetta del delitto a Montecassiano. Ad aspettarla c’era solo l’anziano padre. Questa mattina ai giornalisti che erano davanti al cancello ha urlato: «Andate via o vi denuncio». «Per adesso Arianna non rilascia dichiarazioni», ha puntualizzato il suo legale, l’avvocato Olindo Dionisi che sulla decisione della Corte ha invece evidenziato che: «Il processo era altamente indiziario, a seconda di come uno vede e interpreta gli indizi può addivenire a una dichiarazione di colpevolezza o di innocenza».

L’avvocato Valentina Romagnoli

Il legale attende di leggere le motivazioni che saranno depositate entro 90 giorni. «Sui maltrattamenti – ha spiegato Dionisi – erano solo delle voci riferite da Rosina, i testimoni dell’accusa erano persone che avevano acquisito confidenze di Rosina e che non sono mai entrate in casa. Invece c’erano delle prove contrarie di persone che conoscevano tutti i familiari, sono entrati in casa e non hanno notato nulla di quello che Rosina diceva alle sue amiche. È vero che è crollato il castello accusatorio del pm ma è vero che un colpevole lo hanno trovato che è lo stesso che aveva individuato la Procura come autore materiale. Sull’accesso di Rosina al centro antiviolenza – ha poi evidenziato – se l’operatrice del centro avesse percepito un pericolo nella situazione che aveva comunicato Rosina non le avrebbe dato appuntamento dopo quasi 10 giorni». Intanto Arianna ha già espresso la volontà di andare in carcere a parlare col figlio. «È stato un esito abbastanza sorprendente – hanno commentato gli avvocati di Enea, Valentina Romagnoli e Andrea Netti -, viene meno il movente, la premeditazione, bisogna capire come i giudici siano arrivati a questo epilogo. Aspettiamo le motivazioni della sentenza, sicuramente ci sarà l’Appello perché riteniamo che il processo abbia dimostrato tutt’altro, restiamo dell’idea che Enea non abbia ucciso la nonna. La prossima settimana andremo in carcere per parlare con lui. Il padre di Enea? È un uomo a cui è crollato il mondo addosso».