ANCONA – Emergenza idrica, la regione corre ai ripari. Disposta la limitazione dei prelievi da tutti i corsi d’acqua del bacino del fiume Metauro per salvaguardare il sistema di approvvigionamento idropotabile della provincia di Pesaro e Urbino.
Dal 24 agosto al 30 settembre 2018, fanno sapere dal capoluogo dorico, verranno sospesi tutti i prelievi di acqua pubblica dai corsi d’acqua del tratto compreso tra l’invaso del Furlo e la foce del Fiume Metauro (Fiume Candigliano, Fiume Metauro e relativi affluenti); lo stesso decreto (n. 260 del 21/08/2018) prevede la riduzione del 50% della portata dei prelievi di acqua pubblica rispetto a quella prevista nei disciplinari di concessione o nelle licenze annuali di attingimento, da tutti i corsi d’acqua presenti a monte del bacino del Furlo (Fiume Candigliano, Fiume Metauro, Fiume Burano, Fiume Biscubio, Fiume Bosso, Torrente Bevano, Torrente Certano e relativi affluenti).
Eventuali modifiche al provvedimento potranno essere adottate in relazione all’evoluzione del contesto meteo-climatiche o delle condizioni di portata dei corsi d’acqua.
La P.F. Tutela del Territorio di Pesaro e Urbino potrà rilasciare specifiche deroghe a chi ne farà richiesta per sopperire a situazioni o esigenze di particolare e grave necessità adeguatamente documentate e motivate e in assenza di fonti di approvvigionamento alternative.
La violazione alle disposizioni comporterà il pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 3.000 a 30.000 euro e, nei casi di particolare tenuità, da 300 a 1.500 euro (art.17 del R.D. 11/12/1933 n. 1775).
Non si segnalano al momento criticità nelle altre province delle Marche.