Economia

Fabriano: dopo Fedrigoni e Ghergo, si lavora anche in Ariston Thermo

La multinazionale del comfort termico, specializzato in caldaie e climatizzatori, ha riaperto i cancelli degli stabilimenti di Genga, Cerreto D'Esi e Arcevia in cui si contano in totale circa 650 dipendenti

FABRIANO – Gruppo Fedrigoni, comprese le ex Cartiere Miliani di Fabriano, e Ghergo di Sassoferrato non si sono mai fermate. Oggi, anche la Ariston Thermo Group, riapre i propri stabilimenti. La stretta decisa dal Governo Conte, con la chiusura di tutte le attività non necessarie e strategiche, ha colpito il comparto dell’elettrodomestico e delle cappe a Fabriano e nel comprensorio, ma altre attività produttive non si sono mai fermate.

È il caso del Gruppo Fedrigoni, comprese le ex Cartiere Miliani di Fabriano, che – pur con le dovute accortezze – non si è mai fermato con il settore banconote che saranno al lavoro h24 anche nei giorni festivi di Pasqua e Pasquetta. «In tutti gli stabilimenti – precisa l’amministratore delegato Marco Nespolo – è stata introdotta la misurazione della temperatura corporea a distanza con infrarossi, rilevata all’ingresso di ogni turno. Sono state garantite distanze di almeno un metro e mezzo in tutti i reparti e nelle zone comuni come mensa, spogliatoi e aree break. Laddove non fosse possibile mantenere questo spazio sono state rese obbligatorie le mascherine, fornite anche agli esterni, come ad esempio gli autotrasportatori».

Anche alla Ghergo di Sassoferrato, ex C&T Antonio Merloni, dove si producono bombole gas gpl, lo stop non si è mai registrato essendo un comparto strategico con codice Ateco. Gli unici giorni di fermo produttivo saranno l’8 e il 14 aprile prossimi.

Da oggi, si aggiunge la Ariston Thermo Group presieduta da Paolo Merloni e fondata dal padre, Francesco Merloni. La multinazionale del comfort termico, specializzato in caldaie e climatizzatori, da questa mattina ha riaperto i cancelli degli stabilimenti di Genga, Cerreto D’Esi e Arcevia, in cui si contano in totale circa 650 dipendenti. L’azienda parla di «assetto minimo», ma a parte la Thermowatt di Arcevia che per questi primi giorni funzionerà a circa il 50%. Per Genga e Cerreto D’Esi, l’operatività sfiora l’80%. Quindi, la quasi totalità della capacità produttiva.

Ma, questa decisione è stata, comunque, presa «in accordo con sindacati e Rsu» e con tutte le attenzioni del caso: mascherine, rispetto delle distanze minime alle catene di produzione e nelle aree relax comuni, distribuzione di prodotti igienizzanti e misurazione della temperatura.