FABRIANO – Morire ai tempi del Coronavirus significa anche non potersi stringere attorno ai familiari della persona deceduta. E non è un sacrificio da poco. I residenti della popolazione frazione di Fabriano, Marischio, hanno sentimenti di profonda tristezza per non aver potuto omaggiare Annunziata Fantini che, in silenzio, si è spenta ieri a 104 anni. Poco prima dell’alba di ieri, 17 marzo, i familiari della donna, memoria storica di Marischio, hanno avvertito per telefono la quasi totalità dei residenti della popolosa frazione di Fabriano.
«Ha trascorso tutta la vita a Marischio, frequentando assiduamente la chiesa parrocchiale di San Sebastiano, tanto da diventare, da sempre, uno dei cardini, un punto di riferimento per giovani e non», il ricordo di un giovane marischiano, Marco, che l’ha sempre considerata come una “nonna”. Oggi, 18 marzo, avrà luogo un breve rito presso il cimitero della frazione dove verrà sepolta vicino al marito, Giovanni Frittella.
«Purtroppo non possiamo in questo periodo realizzare il desiderio che Annunziata esprimeva di avere la chiesa piena di tutti i marischiani che l’avrebbero salutata per l’ultima volta» fanno sapere i suoi cari. Il parroco della frazione, don Gino Pierosara, ha pregato per Annunziata durante la Santa Messa che celebra, a porte chiuse, nella chiesa di Marischio. «Annunziata – ricorda il parroco – ci ha lasciato per andare al suo meritato riposo, incontrando finalmente quel Dio che ha tanto amato e servito nella sua comunità. Non si può capire la storia della Parrocchia di Marischio nel secolo scorso e anche agli inizi di questo, se non consideriamo la vita e l’opera instancabile, discreta, perseverante e competente di Annunziata, in tutte le iniziative e attività pastorali, accanto a diversi parroci, in modo particolare a don Libero Temperilli, e a me, in questi ultimi 16 anni della sua vita».
Parole rotte dalla commozione, quelle di don Gino. «Mi faccio portavoce di tutta la comunità parrocchiale – conclude – per ringraziarla per la testimonianza di vita cristiana che ci ha dato, per il suo spirito indomito e generoso, che mai si è abbattuto di fronte alle difficoltà. Grazie, Annunziata».