Pesaro

Fossombrone, aveva ingaggiato un uomo per danneggiare i mezzi agricoli di un parente: denunciata 48enne

Ad innescare le indagini era stato un imprenditore agricolo della zona rimasto vittima di diversi danneggiamenti tra cui l’incendio di tre mezzi oltre al danneggiamento di un quarto mediante l’inserimento di acqua e sale all’interno del serbatoio

FOSSOMBRONE – Vecchie ruggini in famiglia, incendi appiccati dolosamente ed estorsioni: sono questi gli ingredienti della vicenda consumatasi la scorsa estate e che negli ultimi giorni ha visto finalmente scendere il sipario con la conclusione delle indagini che hanno portato alla denuncia anche di una donna 48enne, oltre che di un 30enne già arrestato in flagranza di reato lo scorso luglio con l’accusa di estorsione.

Ad innescare le indagini era stato un imprenditore agricolo della zona rimasto vittima di diversi danneggiamenti tra cui l’incendio di tre mezzi agricoli, oltre al danneggiamento di un quarto mezzo mediante l’inserimento di acqua e sale all’interno del serbatoio.

Dopo alcuni giorni dai citati eventi, la vittima, che aveva rinvenuto un messaggio appeso ad un albero in una sua proprietà, era stata avvicinata dal presunto estorsore. L’uomo però decise di denunciare e si rivolse ai Carabinieri di Urbino che avviarono, nell’immediatezza, una complessa e articolata attività di indagine, diretta e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, tesa all’individuazione dei responsabili.

Dopo alcuni giorni, la vittima venne ricontatta dal presunto estorsore che gli fissò l’appuntamento per la consegna di 4mila euro, somma che sarebbe servita, a detta di quest’ultimo, “a risolvere tutti i problemi”. All’incontro però, avvenuto nelle campagne tra i comuni di Pergola e Fossombrone, la spiacevole sorpresa per il balordo: subito dopo aver incassato la cifra dalla vittima, mentre si allontanava a piedi, venne infatti bloccato dai Carabinieri, che si erano appostati e nascosti nelle vicinanze.

Alla vista dei militari, quest’ultimo cercò una improbabile fuga, aggredendoli con calci e spintoni, venendo però poi definitivamente bloccato. Immediatamente perquisito, i Carabinieri poterono così recuperare la somma estorta, di cui una parte, mille euro circa, era già stata occultata all’interno di una scarpa.

Dopo l’arresto gli investigatori approfondirono le indagini al fine di individuare il mandante dei danneggiamenti e della richiesta estorsiva: dai numerosi controlli sui tabulati telefonici dell’arrestato emersero frequenti contatti con una donna 48enne, tra l’altro parente della vittima. Le ragioni dei danneggiamenti e del ricatto ai danni dell’agricoltore sarebbero stati riconducibili a rapporti deteriorati all’interno della famiglia. Per questo la donna avrebbe ingaggiato il 30enne commissionandogli i danneggiamenti e l’estorsione. Tra mandante ed estorsore però i rapporti s’incrinarono in quanto non furono onorai i patti economici, così che l’uomo decise di agire autonomamente.