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In aumento le enoteche nelle Marche

Una crescita del 12,8% in cinque anni (dal 2012 al 2017). L'analisi di Coldiretti e della Camera di Commercio di Milano. «Oggi non sono solo luoghi legati al profitto, ma spazi pieni di storie, di racconti e di percorsi», spiega l'enologa Cristiana Cantarini

ANCONA – Una crescita del 12,8% in cinque anni (dal 2012 al 2017) per le enoteche delle Marche con la presenza di 167 “oasi del vino” in tutta la regione. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti e della Camera di commercio di Milano dalla quale si evidenzia la crescente attenzione alla qualità negli acquisti di vino che è diventato una espressione culturale da condividere con amici e parenti.

«Insieme ai numeri, cresce anche l’informazione del pubblico verso il vino – commenta l’enologa Cristiana Cantarini -. In questo momento storico, infatti, la scelta di questo prodotto da parte delle persone è ragionata, guidata da curiosità, e sempre più consapevole. Aspetti fondamentali coltivati nel tempo anche da chi lavora nelle enoteche. Oggi non sono solo luoghi legati al profitto, ma spazi pieni di storie, di racconti, di percorsi anche gastronimici, e tutto questo non può che essere positivo. Attenzione però a coltivare anche uno spirito critico, elemento essenziale per una corretta informazione verso questo prodotto».

Tra le province è quella di Ancona, con 57, a guidare la classifica delle presenze sul territorio seguita da Pesaro Urbino (35), Macerata (31), Ascoli (25) e Fermo (19). Il Fermano è l’area con il più alto incremento percentuale (35,7%) mentre se guardiamo ai singoli punti vendita in testa c’è Pesaro Urbino (+6).

L’incremento delle Marche è in linea con il dato nazionale (+13%) dove «forte – precisa la Coldiretti – è la presenza femminile con le donne alla guida di più di una enoteca su quattro (27%) mentre il 12% delle sono gestite da giovani. Una tendenza che conferma una decisa svolta verso la qualità con il vino che è diventato l’emblema di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psicofisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol».

«Lo dimostra – precisa la Coldiretti – il boom dei corsi per sommelier, ma anche il numero crescente di giovani che ci tiene ad essere informato sulle caratteristiche dei vini e cresce tra le nuove generazioni la cultura della degustazione consapevole con la proliferazione di wine bar e un vero boom dell’enoturismo. È in atto una rivoluzione sulle tavole degli italiani con i consumi di vino che dopo aver raggiunto il minimo a 33 litri pro capite nel 2017 hanno invertito la tendenza con un aumento record degli acquisti delle famiglie del 3%, trainato dai vini Doc (+5%), dalle Igt (+4%) e degli spumanti (+6%) mentre calano gli acquisti di vini comuni (-4%)».