JESI – Porta la firma di Matteo Gagliardi, regista jesino di successo, il docufilm “Mirabile Visione: Inferno” prodotto da Starway Multimedia, che esce il 2 ottobre in 200 sale in tutta Italia. Autore, nel 2016, del documentario “Fukushima: a nuclear story”, e nel 2012 di “Fukushame: il Giappone perduto” Gagliardi propone in questo suo nuovo lavoro una rilettura attuale e visionaria della Commedia di Dante Alighieri.
La nascita del docufilm avviene con la riscoperta di Matteo Gagliardi delle Tavole ispirate alla Divina Commedia dipinte da Francesco Scaramuzza, un’opera monumentale che ispirò Dorè, il quale bruciando in velocità il pittore parmigiano gli tolse la fama cui forse questi ambiva. Sembra che, Scaramuzza, amareggiato dal rivale artistico divenuto celeberrimo, volesse addirittura abbandonare il completamento dell’opera, ma infine la completò lasciando ai posteri ben 243 tele su cartone: 73 per l’Inferno, 120 per il Purgatorio e 50 per il Paradiso.
In “Mirabile Visione: Inferno”, le illustrazioni ottocentesche di Scaramuzza sono ricolorate e animate digitalmente e abbinate a immagini che spaziano dal reportage alla finzione.
Il docufilm si propone come una riflessione sul significato profondo della nostra esistenza e della nostra felicità in questo mondo. Gli spettatori sono accompagnati nella discesa agli inferi dalla professoressa Argenti (Benedetta Buccellato) e dalle parole di padre Guglielmo (Luigi Diberti), in un viaggio in cui vengono radiografati i mali del nostro tempo. Ogni cerchio dell’Inferno è riadattato alla società moderna, illustrando con toccante drammaticità i grandi mali e le contraddizioni della nostra epoca, ma consegnando al contempo un messaggio di speranza e di rinascita.
Spiega il regista jesino: «Se Dante tornasse ora, cosa potrebbe dire del nostro mondo? Abbiamo provato a spiegarlo attraverso un docufilm, limitandoci per ora all’Inferno. Descrivendone alcuni aspetti che in molti, troppi non abbiamo colto quando lo abbiamo studiato al Liceo. E cioè che l’Inferno (come gli altri regni danteschi) non è un luogo estraneo di un incomprensibile aldilà, ma la raffigurazione profonda e attualissima dell’uomo, delle sue possibilità, dei suoi limiti e dei continui superamenti che può intraprendere. Come dice il Poeta: in hac vita. I fenomeni, i processi e la crisi della società capitalista, che crea disuguaglianze e accumulo smisurato per pochi. Ecco la terribile lupa! La manipolazione massmediatica, la rassegnazione che ci fa, passivamente, accettare l’inaccettabile. E poi l’assenza di spiritualità, la distruzione dell’ambiente, la predazione delle risorse, l’oppressione esterna ed interiore. “Mirabile Visione: Inferno” è quindi un grande mosaico dove si fondono, necessariamente, diversi linguaggi. Ma su che piano? Laico o spirituale? Di qui l’idea di (non) risolvere questo dualismo affidando la narrazione a due distinte entità narrative, una Prof di Liceo da una parte, un prete cattolico dall’altra. Aspetto secolare e aspetto cristiano che convivono e si compenetrano. Un prete che non cita mai Dante, eppure sembra raccontare la Commedia. Una Prof che non cita mai il Vangelo, eppure sembra, in qualche modo, volerci “salvare”. In mezzo, il racconto del viaggio con una selezione di terzine dantesche come pietre miliari di un percorso di emozioni, suggestioni e riflessioni profonde sull’essere umano e sulla società moderna, in un periodo storico particolarmente sensibile alle tematiche care al Sommo Poeta».
Una sceneggiatura a 6 mani quella di “Mirabile Visione“, che oltre al suo ideatore Matteo Gagliardi si avvale della collaborazione del poeta maceratese Filippo Davoli (Premio Montale, 2002), fondatore della rivista “Ciminiera” e di Federica Tonani, al suo esordio come sceneggiatrice dopo l’esperienza pluriennale maturata nell’Associazione “Sottosopra”, fondata sulla divulgazione dei grandi temi sociali e geopolitici. “Mirabile Visione: Inferno” attinge inoltre liberamente all’esegesi dantesca di innumerevoli autori che nel tempo hanno proposto interpretazione del testo dantesco, come Franco Nembrini, Vittorio Sermonti, Romano Guardini, e moltissimi altri. Il tutto sotto la supervisione al testo dantesco di Dario Pisano, autore di numerosi saggi su Dante di successo, la supervisione storico-filologica di Riccardo Tonani, oltre a un comitato scientifico di alto profilo.
Il film, della durata di 1h e 33’, ha ricevuto i patrocini del Ministero della Cultura, della Società Dante Alighieri, di Save the Planet, di Fondazione Univerde e Senzatomica, è stato inserito nel catalogo AGIS Scuola ER ed è già richiestissimo dalle scuole di tutta Italia, dopo il lungo tour promozionale terminato a maggio.
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