Pesaro

Operaio morto sul lavoro a Petriano, la procura apre un’inchiesta. Sindacati in sit-in

Si indaga per omicidio colposo. Presidio delle sigle: «Basta tragedie come questa, si apra il tavolo della sicurezza in Prefettura»

PETRIANO – Morto schiacciato da un macchinario, la procura di Urbino ha aperto un’inchiesta.

Lunedì sera Simone Mezzolani, 33 anni, è morto schiacciato in un macchinario mentre stava lavorando alla Fab, la fabbrica in cui era impiegato come operaio. Non c’è stato nulla da fare per l’uomo che è morto sul colpo. La tragedia si è consumata proprio alla fine del turno alla Fab di Gallo di Petriano, industria che produce componenti per il settore del mobile.

La procura di Urbino ha aperto un’inchiesta, si indaga per il reato di omicidio colposo. Intanto i sindacati hanno effettuato un presidio a Gallo di Petriano per sensibilizzare sul tema delle morti e infortuni sul lavoro. Poi una parte del corteo ha depositato una corona di fiori all’ingresso dell’unità 8, lo stabilimento dove lavorava Mezzolani.

Roberto Rossini, sindacalista Cgil Pesaro Urbino sottolinea: «Sono mesi che chiediamo alla prefettura l’apertura del tavolo salute e sicurezza per prevenire episodi come questo. Le morti e gli infortuni si ripetono, una patologia che le istituzioni devono curare».

Le sigle chiedono più ispezioni e controlli come rileva Paolo Ferri della Filca Cisl: «La sicurezza è il nostro focus, senza sicurezza il lavoro ne risente». Infine Raffaele De Lucia, Coordinatore Feneal Uil Marche: «Un déjà-vu perché assistiamo a troppi episodi come questi. In Italia le leggi e gli strumenti ci sono, vanno applicati».

INAIL ed INPS oltre a monitorare con continuità i dati relativi alle malattie professionali, agli infortuni, all’evasione contributiva così come alle altre varie irregolarità rilevate, «dovrebbero adottare misure conseguenti alla lettura attenta degli stessi magari intensificando l’attività ispettiva ove risulta maggiormente necessaria. Sarebbe utile inoltre sperimentare, come già fatto in altri territori il “Ratin della sicurezza aziendale” costruendo meccanismi ancor più penalizzanti per le aziende meno virtuose o premianti per le aziende che migliorano i propri indici. – affermano con forza  Roberto Rossini, CGIL Pesaro Urbino, Maurizio Andreolini, CISL Pesaro Urbino e Maria Grazia Tiritiello, UIL Pesaro Urbino –  E chi se non la Prefettura può svolgere un ruolo di coordinamento di tutta questa grande mole di lavoro che ci attende e che avremmo già dovuto fare? CGIL CISL UIL ci sono, siamo pronti a dare il nostro contributo per far sì che mai più si registrino simili tragedie».

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