PESARO – Avvolti dai suoni di mondi primitivi, incontaminati, dove le onde sonore avvolgono, scaldano, emozionano, dilatano, premono.
È stata inaugurata la sonosfera, l’ultima conquista in campo acustico che ha ottenuto il brevetto europeo. Un progetto che Pesaro e il progettista David Monacchi hanno inseguito per anni, partendo dalla sala ambisonica al conservatorio fino ad arrivare a questo prodotto finale.
Si tratta di una doppia cavea simile ad un anfiteatro ma trasparente al suono. Una sorta di geode costruito per essere acusticamente perfetto, isolato dall’esterno e completamente fono-assorbente all’interno. Il suono proviene da 45 altoparlanti posizionati nell’intera superficie semi-sferica intorno al pubblico e sotto la cavea che si combinano creando al centro un campo sonoro sferico molto prossimo alla realtà. Gli spettrogrammi del suono e i contenuti audiovisivi sono proiettati in una corona video a 360° ad altissima definizione. L’esperienza che se ne ricava è quella di una vera e propria immersione in un panorama sonoro e visivo che conduce all’interno del suono con un’esplorazione sensoriale dello spazio molto potente.
L’inaugurazione il 6 gennaio ai musei civici di Pesaro, alla presenza del presidente del Parlamento europeo David Sassoli.
L’assessore alla Bellezza Daniele Vimini ha parlato di un «grande risultato inseguito da tempo, un traguardo non solo per Pesaro, ma per l’Italia e l’Europa con potenzialità di ascolto della musica uniche».
Il progettista Monacchi ne ha raccontato la genesi, tra applausi e commozione. «Ci siamo dedicati allo studio di ecosistemi e suoni che stanno scomparendo, ma che hanno una loro musicalità. La sonosfera rappresenta la massima tecnologia per riprodurre questi suoni primordiali. Parliamo di ecosistemi sonori terrestri e marini. Abbiamo viaggiato in Amazzonia, in Africa e in altri habitat per ottenere ritratti acustici di ecosistemi quasi scomparsi. Tutto questo mettendo ben 38 microfoni nelle aree più remote del pianeta. Il risultato è un ascolto tridimensionale e immersivo».
Il presidente di Regione Luca Ceriscioli ha ricordato come «Pesaro sia città creativa della musica Unesco. Non c’è solo Rossini, ma la volontà di produrre innovazione. Un traguardo raggiunto grazie a fondi Regionali ed Europei, per cui le Marche sono una regione virtuosa nell’attrarre risorse dalla comunità».
Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ha definito la sonosfera un «patrimonio mobile che può girare l’Europa. E il tema dei suoni dell’ambiente ci deve ricordare la sfida che l’Europa sta portando avanti per un cambiamento globale votato alla sostenibilità». Altro tema, la cultura. «L’Europa si salverà grazie alla cultura. L’idea è quella di organizzare lo spostamento della sonosfera al parlamento europeo dove dobbiamo presentare i quattro testimonial italiani di questi anni: Rossini, Leonardo, Raffaello e Dante Alighieri».
Infine il saluto di Sassoli che ha investito «le Marche come la regione più virtuosa in termini di spesa dei fondi europei, le altre regioni dovrebbero prenderla da esempio. Quella della sonosfera è una straordinaria operazione tecnologica. L’Europa deve essere esempio per la sostenibilità del pianeta, dobbiamo cambiare e lanciare una sfida».
Alle parole è seguito un momento di ascolto che, oltre ai suoni degli habitat, ha riguardato anche le musiche di Rossini.