FABRIANO – Costretti a stare insieme nella stessa abitazione nonostante la separazione in atto per via della positività al Coronavirus. Una coppia di Fabriano, entrambi 30enni, è stata denunciata dalla Polizia, non per aver tenuto una condotta non idonea al contrasto della diffusione della pandemia da Covid-19, ma per aver permesso l’ingresso in casa di operai per fargli montare dei mobili che avevano acquistati. Il tutto, senza utilizzare i dovuti dispositivi di protezione individuale.
Singolare situazione verificatasi a Fabriano il primo marzo scorso. Gli agenti del commissariato di Pubblica sicurezza di Fabriano, in servizio di controllo del territorio, sono intervenuti in un’abitazione del centro storico cittadino. L’intervento si deve a una segnalazione di un cittadino preoccupato da una lite che si stava consumando in una casa. All’interno vi era una coppia, entrambi 30enni, in fase di separazione.
Sedato il diverbio, non senza difficoltà, i poliziotti hanno deciso di approfondire i controlli. Una giusta intuizione visto che è emerso che la coppia fosse stata obbligata alla quarantena per via della loro positività al Coronavirus. Quindi, nessuno poteva entrare in casa. Invece, gli agenti hanno trovato nell’abitazione due operai di una nota azienda rivenditrice di mobili, i quali, ignari della situazione, stavano montando gli arredi acquistati dalla coppia. I due operai sono stati immediatamente allontanati dalla casa per evitare rischi di contagio e invitati a contattare le Asl di residenza per un eventuale esame del tampone, mentre i due coniugi, che tra l’altro non indossavano neppure la mascherina e nessun altro dispositivo di protezione individuale, sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria per avere adottato una condotta idonea alla diffusione di una malattia pandemica. In pratica, epidemia colposa.