TOLENTINO – Da Perugia nelle Marche per spacciare droga, nei guai un pregiudicato di origini straniere. I carabinieri hanno ricostruito i vari episodi che hanno visto il giovane, 24 anni, spostarsi in diverse località marchigiane per rifornire di droga i suoi clienti. Ricostruiti gli incontri, anche attraverso alcuni messaggi scambiati.
Tutto comincia il 14 ottobre dello scorso anno, quando nel corso di un posto di controllo effettuato in via Nazionale a Tolentino, i militari dell’Aliquota Radiomobile hanno notato arrivare una Fiat Panda, poi risultata a noleggio, che – alla vista della pattuglia – aveva repentinamente effettuato inversione di marcia per poi darsi alla fuga. Dato che la manovra del conducente appariva chiaramente finalizzata a sottrarsi al controllo, i carabinieri si erano messi all’inseguimento raggiungendo il mezzo in una via laterale poco distante. A questo punto l’uomo alla guida si era dato alla fuga a piedi. Dopo pochissimo la pattuglia, insieme ai militari di Belforte del Chienti, intervenuti di supporto, aveva rintracciato e bloccato il giovane, risultato un pregiudicato ventiquattrenne di origini straniere, residente a Perugia, che non forniva chiarimenti in merito alla fuga né motivazioni sulla sua presenza a Tolentino nel corso della notte. L’immediata perquisizione della Panda aveva consentito di trovare nell’abitacolo 3 grammi di hashish, un grinder per triturare la sostanza e due telefoni cellulari. Ben occultata nel vano motore, all’interno di una scatola magnetica, vi era invece la somma contante di euro 15.000 in banconote di vario taglio e suddivisa in “mazzette” da 1.000 euro.
La successiva perquisizione domiciliare, eseguita nel Comune di Perugia, ha consentito di trovare un altro grammo della medesima sostanza e materiale vario per il confezionamento del narcotico. Dopo il sequestro di tutto il materiale rinvenuto nella disponibilità dell’indagato, i carabinieri del Nucleo Operativo hanno chiesto al Pubblico Ministero titolare delle indagini, l’estrazione di copia forense degli apparati telefonici sequestrati al ragazzo, per ottenere riscontri all’attività di spaccio, ipotizzata sulla base dell’ingente somma di denaro nascosta nel vano motore e in ragione degli specifici precedenti penali a suo carico.
Nel corso delle analisi dei contenuti dei due telefoni in sequestro, di particolare complessità per le modalità di comunicazione adottate dal giovane perugino che utilizzava applicazioni di messaggistica istantanea (come Telegram, Wickr, ecc…), sono stati accertati diversi contatti con un giovane di Porto Recanati avvenuti a ridosso del controllo. In più occasioni, il perugino si era recato in località prossime alla cittadina rivierasca nei luoghi di abituale frequentazione del portorecanatese.
Tali indicazioni hanno permesso, quindi, di concentrare le indagini su quest’ultimo, ottenendo ulteriori riscontri sull’attività di spaccio. Il 24 gennaio scorso, il Nucleo Operativo di Tolentino a conclusione di una serie di servizi di osservazione, controllo e pedinamento, ha eseguito una perquisizione domiciliare presso l’abitazione del giovane, al termine della quale veniva tratto in arresto in quanto trovato in possesso di circa 2 chili di droga, tra hashish – diviso in panetti, cilindri e ovuli con varie etichettature- e marijuana, oltre alla somma in contanti di oltre 2.000 euro, provento di spaccio. Ottenuto un primo importante riscontro all’ipotesi investigativa che dava il portorecanatese tra gli acquirenti della sostanza stupefacente per la quale il giovane perugino aveva probabilmente incassato i 15.000 euro rinvenuti in auto, i militari del Nucleo Operativo, grazie all’analisi delle informazioni estratte dai telefoni sequestrati, hanno individuato altri probabili clienti di quest’ultimo, a loro volta dediti alla distribuzione della droga.
Tra i clienti emersi dalle attività di analisi, vi era un soggetto, individuato nella rubrica del perugino con uno pseudonimo, che in una conversazione con lui intrattenuta tramite un’applicazione di messaggistica, contrattava l’acquisto di hashish in panetti, di cui il fornitore gli inviava una fotografia (6 panetti con la particolare etichettatura “Mars”). Nelle ulteriori immagini scambiate tra i due soggetti, seguite all’invio delle foto del narcotico, il fornitore umbro condivideva la propria posizione, presumibilmente per avvisare il cliente del suo prossimo arrivo in una località precedentemente concordata. Lo studio effettuato dai militari del Norm di Tolentino delle celle sollecitate dal telefono dello spacciatore ha permesso poi di verificarne lo spostamento in un’area vicina all’abitazione del cliente con il quale aveva precedentemente scambiato foto della sostanza che stava trasportando. Sempre grazie allo studio delle informazioni estratte dagli apparati telefonici sequestrati, i militari hanno potuto verificare che gli spostamenti dall’Umbria a località prossime all’abitazione del giovane marchigiano, si erano ripetute nel tempo con ciclica regolarità e con analoghe modalità “pubblicitarie” relative al prodotto trasportato (di cui venivano inviati video per mostrarne le caratteristiche di morbidezza e granulosità): circostanze queste che hanno permesso di ipotizzare l’esistenza di un consolidato rapporto illecito tra i due soggetti.
Grazie all’analisi sistematica dei contenuti degli apparati cellulari sequestrati, sono stati individuati ulteriori due acquirenti, un ventiduenne residente a Senigallia e un ragazzo di origini dominicane residente nel capoluogo dorico. Tra lo spacciatore umbro e il primo dei due giovani erano circa 90 i messaggi scambiati sulla piattaforma Telegram. Anche in questo caso, nonostante il nominativo del cliente fosse stato mascherato attraverso l’utilizzo di uno pseudonimo, le indagini hanno permesso di risalirne all’identità e a verificare che i due si erano incontrati nei pressi di Senigallia nel corso dei primi giorni del mese di ottobre in almeno tre occasioni. In merito invece al secondo soggetto, residente nel Comune di Ancona, le indagini hanno consentito di appurare che come per gli altri casi, questi era entrato in contatto con l’umbro in diverse circostanze, sempre nel corso del mese di ottobre e nel caso di specie i due si erano parimenti incontrati nei giorni 4 e 5 ottobre nel centro di Ancona.
Al termine delle indagini la Procura della Repubblica, ritenendo che gli elementi indiziari raccolti potessero essere meritevoli di ulteriori iniziative investigative, ha delegato al Nucleo Operativo e Radiomobile di Tolentino l’esecuzione di alcuni decreti di perquisizione locale e personale, effettuati ieri. Al termine delle operazioni, condotte sincronicamente nei comuni di Ancona e Senigallia – con l’ausilio dei carabinieri delle rispettive Compagnie -, presso le abitazioni dei tre giovani, sono state rinvenute dosi di stupefacente del tipo hashish, marijuana e cocaina, oltre a sostanza da taglio e materiale per il confezionamento idonei a riscontrare l’ attività di detenzione ai fini di spaccio. In questi giorni il fornitore umbro è stato arrestato a Perugia.