PESARO – Il momento del turismo a Pesaro non è così roseo. Gli albergatori parlano di un -20% di presenze a luglio e di un agosto sottotono, con camere libere anche nella settimana di Ferragosto.
Sul caso interviene Confcommercio Marche Nord, sempre in prima linea sulla promozione. «Faremo una analisi definitiva a fine anno (perché i cambiamenti nel modo di fare turismo impongono una valutazione non solo stagionale) e, soprattutto, quando saranno disponibili i dati ufficiali delle presenze turistiche – sottolinea il direttore Amerigo Varotti – Oggi possiamo limitarci ad esprimere delle sensazioni supportate dalle indagini effettuate direttamente dai nostri uffici nelle strutture ricettive della Provincia da cui emerge una grande difficoltà e forti preoccupazioni per l’andamento del movimento turistico in questi mesi. Giugno e luglio non sono andati bene: a Gabicce Mare, Pesaro e Fano soprattutto. E non solo negli alberghi; anche i ristoranti hanno sofferto e denunciano un calo vistoso dei consumatori e dei fatturati: meno turisti, meno clienti, meno ricavi».
Attenzione alle regole. «Per i ristoranti c’è anche da dire che, senza controlli, fan da mangiare tutti: in campagna e in spiaggia. Mai visto un abusivismo così devastante. Ovviamente non c’è bisogno di luminari per dire che lo sforzo fatto in tanti anni per destagionalizzare il turismo deve continuare perché la nostra Provincia è turistica tutto l’anno (cioè ha una completa e complessa offerta turistica: balneare, montano, culturale, enogastronomico, artistico, invernale etc). Ed il calo delle presenze non ha le stesse percentuali negative dappertutto. Certo è che sino ad oggi il movimento turistico non è conforme alle nostre aspettative di prima dell’alluvione».
Varotti analizza le cause. «Certo gli effetti dell’alluvione che dal punto di vista comunicativo non è stata gestita bene. Ma il problema vero è che gli italiani hanno meno soldi a causa dell’aumento della bolletta energetica, dell’assurdo costo dei carburanti e dell’aumento dei tassi bancari deciso dalla BCE che ha fatto ingrassare i soliti noti ed impoverito gli italiani che hanno quindi meno soldi per il turismo, la ristorazione ed i consumi (anche questi in calo)».
Per il direttore il decremento dei flussi impone «una grande preoccupazione anche per una non efficace promozione».
Il presidente Angelo Serra rileva: «La sensazione è che giugno e luglio riportino un calo di presenze tra il 20 e il 30% rispetto al 2022. A Gabicce Mare il riscontro lo facciamo anche con il numero delle auto dei turisti che parcheggiano nel nostro parcheggio di Campo quadro. A differenza dell’anno scorso i posti vuoti sono tantissimi segno che ci sono meno turisti. Pochi gli stranieri e italiani impoveriti dai costi in aumento e dal poco che si sta facendo per sconfiggere gli speculatori. Speriamo che agosto e settembre possano invertire la rotta. Altrimenti sarà un anno molto difficile per le imprese».
La vice presidente Barbara Marcolini: «Sui consumi, anche turistici, incide pesantemente l’aumento del costo dei mutui a seguito delle politiche astruse della Banca Centrale Europea che ha aumentato notevolmente il costo del denaro per “sconfiggere” l’inflazione ma in realtà, ammazzando l’economia e facendo ricche le banche. Poi c’è la speculazione legata al prezzo dei carburanti con il Governo che ha saputo fare solo la mossa ridicola di far mettere un inutile cartello ai benzinai invece che contrastare l’operato dei 10 raffinatori di petrolio italiani che decidono il prezzo».