Jesi-Fabriano

8 Marzo, a Jesi le iniziative. E le scuole scelgono le donne cui intitolare le aree verdi della città

Si comincia dall'incontro con l'astrofisica Patrizia Caraveo: «Nessuno può o ha il diritto di dire “questa non è cosa da donna". Tutti hanno diritto di inseguire i propri sogni e di avere le stesse opportunità»

La presentazione delle iniziative per l'8 Marzo a Jesi

JESI – «Un 8 marzo, Giornata Internazionale dei diritti della donna, toccato in tutte le sue declinazioni e che raccoglie energie dalle tante e attive forze presenti in città. Con in particolare una platea ideale a cui rivolgersi: quella dei giovani delle scuole». Così il sindaco  Lorenzo Fiordelmondo nel lanciare, alla presenza di rappresentanti di tutte le realtà che vi saranno coinvolte, il programma delle iniziative per l’8 marzo in città. Con una appendice particolare: il progetto “Le idee che cambiano le cose” che inviterà studenti e studentesse delle scuole a proporre figure femminili cui intitolare le aree verdi cittadine che ancora non hanno nome.

Uno spunto che verrà lanciato proprio l’8 marzo, nel corso dell’incontro dedicato alle scuole superiori (ore 9,30, Palazzo Bisaccioni) con la professoressa dell’Università di Pavia e astrofisica Patrizia Caraveo. “Donne e scienza: guerre stellari ai pregiudizi” il tema dell’appuntamento, che potrà anche essere seguito in diretta streaming sulla pagina Facebook del Comune di Jesi. Al centro dell’appuntamento l’importanza dell’abbattimento di pregiudizi e di stereotipi di genere nelle professioni e il fondamentale apporto dato alla scienza dalle donne. «Nessuno – dice in collegamento video la prof. Caraveo – può o ha il diritto di dire “questa non è cosa da donna”. Tutti hanno diritto di inseguire i propri sogni e di avere le stesse opportunità».

Ma l’8 marzo sarà denso di eventi: alle 10,30 all’Hotel Federico II a cura di Confartigianato la conferenza “”Sostenibilità- una nuova visione”, dalle 18 alle 20 a Palazzo Pianetti invece “Esercizio 13: Peso e inerzia”, Incontro con gli artisti CH RO MO.

Ancora l’8 marzo (17,30, Palazzo Bisaccioni) Italia Nostra invita alla conferenza, con proiezione di un cortometraggio di Geniale Olivieri su “Le donne e il lavoro nelle filande”. «Realtà  lavorative durissime, quelle che hanno visto per decenni, agli inizi dello sviluppo economico dell’industri jesina, le donne al lavoro per oltre 14 ore al giorno nelle filande» ricordano Costantina Marchegiani e Maria Cristina Zanotti.

Si passa al 9 marzo: alle 18 a cura di Amnesty International Antenna 8, nella Sala Maggiore di Palazzo dei Convegni, la conferenza “Ancora in cammino: donne tra diritti negati, conquiste, speranze”.

Il 10 marzo alle 17:30, Udi, Casa delle Donne e Rete femminista “Moltopiùdi194” presentano ancora a Palazzo dei Convegni “Mai dati. Dati aperti (sulla 194)”:  il libro, presenti le autrici Chiara Lalli e Sonia Montegiove (Fandango editore) è una indagine sullo stato della attuazione e applicazione della legge 194 sulla interruzione volontaria di gravidanza, che denuncia la mancanza di dati e informazioni chiari e consultabili.

L’11 marzo alle 17:30 a cura della Consulta per le Donne e per le pari opportunità, nella Sala Maggiore di Palazzo dei Convegni si parla di “Donne, vita, libertà.  Ancora troppi diritti negati alle donne nel mondo”. «L’occasione – spiega la presidente Schiavoni – per guardarci intorno alle realtà di ancora tanti Paesi sul pianeta».

Uisp invece propone dal 15 al 19 marzo a Palazzo dei Convegni l’approfondimento (mostra aperta dalle 17 alle 20) sui temi de “La Carta Europea dei diritti delle donne nello sport “ e “Contro le regole: lesbiche e gay nello sport”, con attenzione al tema del coming out e della rimozione di tabù ancora presenti. In quest’ambito il 18 marzo alle 10 l’incontro intitolato “Femminuccia a chi? Sport e linguaggio: attenzione a non discriminare”, presenti Manuela Claysett, responsabile nazionale Uisp per le politiche di genere, il presidente del Coni Marche Fabio Luna, la presidente commissione pari opportunità della Regione Marche Maria Lina Vitturini e Eleonora Giampieri, referente commissione di studio Osservatorio della violenza Aia Marche.