JESI – «Una storia di momenti amari e momenti straordinari. Ma sempre con l’orgoglio di rappresentare questa società, una maglia e una città di cui siamo tutti fortemente innamorati». Così Marco Polita, attuale presidente della Jesina Calcio, ha aperto a Palazzo dei Convegni “90 anni di emozioni”, mostra celebrativa in occasione dei 90 di storia della squadra leoncella, nata il 15 marzo del 1927. Tanta gente, giocatori, tecnici, dirigenti, tifosi e appassionati di tutte le epoche a Palazzo dei Convegni per l’esposizione, che resterà aperta fino a domenica, con orari 10-13 e 17-20. C’è di tutto: maglie e foto storiche a volontà, biglietti per l’ingresso allo stadio datati anni ’30, il pallone della partita che sancì la promozione in C1 a Cattolica del 1994, volti di tutte le gioie e anche le amarezze della storia leoncella, personaggi ai quali la memoria degli appassionati si è affezionata quasi quanto ai giocatori (dai massaggiatori ai magazzinieri), video e immagini di gol e di festa, articoli di giornale. Presentato al pubblico anche il nuovo inno della Jesina, “Rosso Cuore”, realizzato dalla Scuola Musicale Pergolesi.
«Il calcio all’interno di una comunità si intreccia con la vita e la storia della stessa- sono state le parole del presidente del comitato marchigiano della Figc, Paolo Cellini- tanto che raccontare una comunità non può prescindere dal raccontarne il rapporto col calcio». Concetto ribadito dal sindaco Massimo Bacci: «Una squadra di calcio rappresenta la sua comunità, ormai 5 o 6 generazioni di jesini sono stati vicini a questa squadra. Un senso di appartenenza forte di cui i tanti presenti qui sono testimoni. Oggi che anche in D tante squadre hanno una proprietà che viene da fuori, la Jesina mantiene una jesinità fondamentale. Uno jesino avrà sempre un attaccamento speciale. Per questo dico alla proprietà attuale: tenete duro, anche nelle difficoltà». Amarcord anche per l’assessore allo sport Ugo Coltorti, in una veste per lui doppia, da giocatore leoncello fra anni ’80 e ’90. In sala anche il patron della Jesina salita in serie C1, Leopoldo Latini: «Sono ancora quello di quegli anni, combattivo come allora. Il ricordo più bello Cattolica, il giocatore Garbuglia». Della squadra salita in C1 presente anche il bomber Giorgio Buffone, autore di una delle due reti (l’altra di Michele Mancini) decisiva proprio per la vittoria di Cattolica. «In quegli anni- ricorda Buffone- siamo riusciti addirittura a far costruire una nuova tribuna per lo stadio. C’erano un calore e un attaccamento eccezionali».
Ma ci sono pezzi di Jesina di tutte le epoche nella mostra ideata da Francesco Cherubini, allestita dalla Fondazione Pergolesi Spontini col coordinamento di Paolo Appignanesi, corredata dai testi dello storico Michele Grilli e con il prezioso aiuto dei leoncelli del gruppo amarcord fondato da Pieralberto Giaccaglia e Miro Gregori per reperire i materiali.
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