FABRIANO – Accordo tra ministero dell’Interno, Prefettura di Ancona e Comune di Fabriano per il recupero della chiesa di Santa Lucia, detta di San Domenico, nei pressi della sede del Museo della Carta e della Filigrana. Chiusa all’indomani del sisma del 2016 a causa dei danni riportati, la Chiesa, che è proprietà del Fondo Edifici di Culto (FEC) afferente al Ministero dell’Interno, non era stata né finanziata con le risorse della ricostruzione post-sisma, né era rientrata tra gli interventi per il patrimonio del FEC previsti dal PNRR. «Abbiamo finalmente un elemento di certezza rispetto al recupero di un bene culturale a cui la città di Fabriano è legata da un rapporto identitario profondo», le parole del sindaco Daniela Ghergo. «Ringrazio il Ministero dell’Interno e la Prefettura di Ancona, nella persona del Prefetto Darco Pellos, per aver consentito di mettere un punto fermo rispetto al restauro della chiesa di Santa Lucia detta di San Domenico. Il Comune è chiamato ad un impegno rilevante in qualità di stazione appaltante per assolvere il quale servirà l’accompagnamento e il concorso di tutti i soggetti coinvolti, come la Soprintendenza e la Diocesi. L’obiettivo è restituire alla comunità l’edificio, renderlo fruibile ai cittadini e ai turisti, come prevedono i nostri programmi di valorizzazione nel segno della cultura. Un altro tassello di grande importanza per restituire alla nostra città la bellezza del proprio patrimonio artistico e culturale». Secondo quanto previsto dall’accordo, il Comune svolgerà la funzione di stazione appaltante per la progettazione e l’affidamento dei lavori di restauro e consolidamento; il FEC finanzierà l’intervento con 800.000 euro, secondo la stima fatta dalla Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio delle Marche.
L’intervento
Gli interventi riguarderanno le strutture verticali in muratura, i solai di copertura e le parti voltate, gli apparati decorativi, il rifacimento delle pavimentazioni, il ripristino e la messa a norma degli impianti. I lavori si rendono necessari per risolvere i gravi problemi di natura conservativa, sia dal punto di vista strutturale che materico, che affliggono il bene, con tutte le implicazioni sulla sicurezza dei luoghi aperti al pubblico, di accessibilità e valorizzazione del patrimonio culturale. La durata della convenzione stipulata è pari al tempo necessario allo svolgimento delle attività per la realizzazione delle opere fino al collaudo definitivo. Già oggetto di interventi di ricostruzione dopo il sisma del 1997, la chiesa è stata fruibile fino a prima del sisma del 2016. Nota agli studiosi e non solo per le cappelle gotiche e gli affreschi trecenteschi che conserva, è in stretto collegamento con l’adiacente convento, sede del Museo della Carta e della Filigrana, e con la collezione della Pinacoteca civica “B. Molajoli”, delineando un percorso culturale di primaria importanza «su cui l’Amministrazione comunale intende investire con il progetto sui contenitori culturali presentato a valere sul Piano nazionale complementare sisma. Il passaggio successivo all’accordo, il quale finalmente consente di avviare il percorso di recupero del bene, riguarderà la concessione d’uso, così da rendere pienamente fruibile un edificio ricco di storia, cultura e fede, a cui la comunità fabrianese è profondamente legata», conclude il sindaco di Fabriano, Daniela Ghergo.