Era un’anima storica di Cupramontana e del Cupramontana. Fabio Venanzoni, per decenni segretario del sodalizio calcistico rossoblù, si è spento oggi 2 aprile, all’età di 73 anni, vittima di un male con il quale combatteva da qualche tempo.
Ex bancario in pensione, Venanzoni lascia la moglie Laura, già insegnante, e la figlia Linda. Nella sua Cupramontana, aveva per anni speso il suo impegno nell’associazionismo locale e nell’organizzazione della celeberrima Sagra dell’Uva. Ma era soprattutto l’amore per i colori rossoblù che lo contraddistingueva da sempre. Una passione che, serio, distinto e cortese, l’ha reso per anni volto amico e apprezzato di tutti coloro che alle vicende calcistiche del Cupramontana si sono avvicinati. Dei rossoblù è stato infatti oltre che segretario, dirigente e colonna della società, anche “cantore” nelle cronache.
«Purtroppo con Fabio è venuto a mancare un amico e un grande storico dirigente della società di calcio G. Ippoliti- dice il sindaco di Cupramontana, Luigi Cerioni– una persona gentile, preparata, un giornalista, un dirigente che ha formato generazioni di dirigenti cuprensi. Insieme abbiamo portato avanti tanti progetti, in ultimo i lavori di ristrutturazione del campo di calcio. Faccio le mie condoglianze alla moglie alla figlia a nome mio e di tutta la comunità cuprense. Sono giornate tristi dove non riusciamo ad esprimere la vicinanza e testimoniare la stima ma sicuramente, appena passata la crisi sanitaria, insieme alla società sportiva, riusciremo a ricordare Fabio Venanzoni come merita».
«Viene a mancare un pilastro di questa società- dice il presidente del Cupramontana, Terzo Capogrossi- a cui ci affidavamo in tutto e per tutto. Senza di lui, sarà veramente difficile. Una persona speciale, contraddistinta da una grande passione. Io, lui, il direttore sportivo Claudio Latini eravamo sempre presenti e vicini. Fabio aveva messo il suo impegno a disposizione del Cupramontana da almeno 40 anni. E anche negli ultimi tempi, quando non aveva più potuto essere al campo, ha voluto costantemente essere aggiornato. Ci mancherà tantissimo. Purtroppo, in questo momento, non è neppure possibile salutarlo come avrebbe certamente meritato. Ne ho parlato anche con il sindaco Cerioni: appena tutta questa brutta emergenza sarà passata, dovremo sicuramente trovare il modo di onorare in maniera adeguata la sua figura e tutto quello che ha fatto e rappresentato per il Cupramontana».
«Una persona unica- lo ricorda Roberto Vico, oggi dirigente e già giocatore del Cupramontana-sempre presente in società e al campo. C’era agli allenamenti, c’era in estate quando si trattava di lavorare per allestire la squadra e durante tutto l’anno quando c’era da pagare i rimborsi a giocatori e collaboratori. Una figura davvero importante, fra i principali pilastri di questa società. Lo ricordo sin da quando ho iniziato a giocare da bambino con il Cupramontana, circa 35 anni fa. Ma tutti quelli che sono passati per questa società l’hanno conosciuto e apprezzato, da tutta la Vallesina almeno».
Mette in evidenza Vico: «Fabio era una persona squisita, dolce, simpatica, sempre pronta alla battuta. Lui, serio bancario, ad ogni cena sociale era pronto a divertire tutti con le sue barzellette memorabili, che anche chi ha giocato a Cupramontana, magari trent’anni fa, ancora ricorda sorridendo. Sempre col sorriso anche nella sconfitta, che lo faceva sì arrabbiare ma senza mai perdere la lucidità. Nei momenti di confronto in società sapeva sempre trovare la parola giusta, ragionando senza mai lasciarsi trasportare dall’emozione del momento. Ed è stato anche la penna che per decenni, sulla stampa locale e oggi sui social, ha raccontato ogni partita del Cupra, continuando fino all’ultimo a fare la sua cronaca della gara. Impossibile non volergli bene. E lo stanno dimostrando i tantissimi giocatori e ex giocatori passati da Cupramontana negli anni, che non appena si è sparsa la notizia stanno chiamando tutti, increduli».