JESI – Quarantotto mila euro per valorizzare la Jesi archeologica e i suoi siti in larga parte nascosti al pubblico. È il progetto, finanziato per 30 mila euro da risorse regionali, che la Giunta ha da poco approvato. Anche se, per ora, si ritocca la mira: impensabile aprire alle visite la Cisterna romana (peraltro inserita a parte dall’amministrazione nella partita del lascito Morosetti) e la Villa Rustica al Campo Boario, causa Covid. Nei piani del programma, sarà la manutenzione degli oggetti rinvenuti in centro in occasione degli scavi sulle piazze Colocci e Pergolesi a sostituire gli interventi sui due beni di cui sopra.
Sono cinque i «siti archeologici di Jesi fino ad ora non inclusi in maniera regolare nei circuiti fruibili dal pubblico» spiega il programma. E sono appunto la Cisterna Romana al Mestica, i resti del Teatro Romano che affiorano fra via Roccabella e gli scantinati di Palazzo Bisaccioni e degli edifici circostanti, la Villa Rustica di Campo Boario, l’Abbazia di San Savino e l’Abbazia di Santa Maria del Piano. Il progetto si propone di aggiornare e integrare la segnaletica dei siti, il materiale promozionale, la possibilità di visite guidate, l’inventariazione e la catalogazione dei reperti emersi da queste e altre emergenze archeologiche cittadine.
Ma si prevede anche la «manutenzione ordinaria dei cinque siti archeologici suddetti, consistente nella sistemazione di passerelle e sentieri per la visita, nella manutenzione degli impianti elettrici dove esistenti e del verde». Un restyling che restituirebbe dignità a ruderi spesso trascurati, come quelli dell’Abbazia di San Savino, ma che mantengono un loro fascino. O che potrebbe finalmente svelare a un più ampio pubblico, presenze della storia umana sul territorio, vedi la villa al Boario o la storia dell’Abbazia di Santa Maria del Piano, oggi fondamentalmente riservate a pochi addetti ai lavori.
Ci si è messa però di mezzo anche la pandemia. E così il Comune di Jesi ha dovuto procedere ad una parziale modifica di alcune azioni del progetto, «stante – si spiega- l’impossibilità di valorizzare due ambienti archeologici sotterranei quali la Cisterna Romana e l’area della Villa Rustica di Campo Boario, in quanto non ci sono le condizioni di areazione e per farvi accedere pubblico nella fase dell’emergenza sanitaria».
Di conseguenza sono state mantenute tutte le azioni di valorizzazione in tutti i cinque siti archeologici urbani mentre, in accordo con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Marche, si è deciso di sostituire le azioni di manutenzione delle due aree sotterranee – appunto la Cisterna Romana e la Villa Rustica- con un progetto di manutenzione, pulitura, inventariazione, catalogazione, allestimento e valorizzazione all’interno del Museo Archeologico dei nuovi reperti archeologici emersi dalle due campagne di scavo svoltesi in centro storico in occasione dei lavori su Piazza Colocci e Piazza Pergolesi.
Per la realizzazione del progetto il Comune si avvarrà della collaborazione scientifica dell’associazione Archeoclub – sezione di Jesi, nonché di ditte specializzate quali lo studio associato Archeoinprogress, che ha già realizzato la valorizzazione degli scavi di Piazza Colocci e scavo, rilievi e relazioni scientifiche a riguardo.