Jesi-Fabriano

Jesi, agenti locali a scuola per apprendere tecniche e tattiche operative

A proporre il corso è stato il neo comandante della Polizia locale, Giovanni Dongiovanni anche alla luce dell'imminente utilizzo del bastone estendibile

Il sindaco e il nuovo comandante della Polizia locale, Dongiovanni

JESI – Un corso di formazione su “Tecniche e tattiche operative di polizia – Protocolli Operativi spray O.C. – Protocolli operativi Baton estensibile”. A proporlo per tutti gli agenti è il nuovo comandante della Polizia locale, Giovanni Dongiovanni.

A curarlo sarà l’I.P.T.S., spiega il Comune, “un’associazione internazionale formata da esperti Istruttori del settore della Self Defense e delle Tecniche e tattiche Operative con l’obiettivo primario della formazione specialistica degli Operatori di Polizia, dei militari delle Forze Armate, degli operatori della sicurezza privata e degli Istituti di Vigilanza. In particolare, Il POLICE TRAINING SYSTEM (P.T.S.) è un sistema di allenamento operativo che racchiude, adatta e sviluppa i programmi internazionali adoperati dalle Accademie preposte all’addestramento di Operatori di sicurezza, garantendo una formazione altamente specializzata”.

La Polizia locale potrà avvalersi a breve dei bastoni distanziatori estendibili. È quanto disposto dall’amministrazione, che ha provveduto a ordinare i primi trenta dispositivi di protezione personale. Ordinati 30 pezzi con relative fondine.

«La finalità del bastone distanziatore estensibile – spiega la normativa vigente -, quale strumento di autosoccorso non classificato come arma, è palesemente preventiva rispetto alle possibili aggressioni, in un’ottica di tutela della sicurezza dell’appartenente alla Polizia Locale, siccome l’essenziale ed unico scopo di tali strumenti consiste e si risolve nel garantire la difesa dell’integrità fisica dell’Agente, con esclusione dell’offesa, che è caratteristica propria delle “armi” tecnicamente e normativamente classificate come tali. Il limite giuridico giustificativo dell’uso di questi strumenti antiaggressione incontra perciò il confine previsto dalla scriminante della legittima difesa, contemplata nell’art. 52 del Codice Penale, secondo cui la liceità del loro uso s’impernia sulla necessità di respingere una violenza, per meri fini difensivi, allo scopo di disarmare o rendere innocui eventuali aggressori. L’utilizzazione lecita degli anzidetti strumenti, quindi, presuppone ed implica il verificarsi di precise condizioni di legge, ossia che un’immediata e attuale offesa pericolosa sia messa in atto nei confronti del pubblico ufficiale, che essa sia ingiusta e che la subitanea reazione posta in essere da questo, impiegando lo strumento difensivo del bastone distanziatore, così come dello spray, sia a quella proporzionata».