JESI – È in Italia da sette mesi Ahmed Azebeokhai, giornalista nigeriano 32enne, richiedente asilo ospite del Gus che gli ha consigliato di fare un tirocinio nel settimanale diocesano Voce della Vallesina.
Nella redazione di Piazza Federico II, Ahmed commenta e scrive fatti di respiro più ampio del locale, e in inglese scrive le notizie locali. Arrivato in Italia dalla Sicilia, Ahmed racconta di essere molto felice di questa esperienza in una redazione italiana.
Di che cosa ti occupavi in Nigeria?
«Ero un reporter per un quotidiano, scrivevo di news in generale».
Come lavora un giornalista in Nigeria, quale la situazione?
«In teoria l’informazione è libera – spiega – in pratica non è così. Se si va contro alcuni gruppi si può rischiare la vita».
Le piace questo lavoro?
«Amo questo lavoro: informare e educare sono gli aspetti che mi danno più soddisfazione».
Perché lo ha scelto?
«Mio padre ha studiato all’università e a casa i giornali non mancavano mai. È stato lui ad educarmi all’informazione ed è stato contento della mia scelta di diventare un giornalista, quindi ho proseguito gli studi e mi sono laureato in giornalismo».
Qual è la cosa che ami di più in questo lavoro?
«Stare dalla parte della gente comune più di come può fare un avvocato».
Ora sei a Jesi e sei in una redazione, come ti senti?
«Essere un giornalista in Nigeria non è sicuro, qui mi sento al sicuro, la mia vita non è in pericolo. La lingua è un grande ostacolo perché con questo lavoro non devo solo imparare qualche parola ma devo saper scrivere in italiano».