JESI – Quaranta ore, 37 minuti e 33 secondi per percorrere 11,4 chilometri a nuoto, 540 km chilometri sulla sella della bicicletta e infine 126 chilometri di corsa: l’uomo di ferro Alain Sanchioni non smette di stupire e centra l’ennesima impresa con l’eccezionale quarto posto conquistato ai Mondiali di Triple Ultra Triathlon a Bad Blumau, in Austria.
L’atleta jesino ha vinto una ulteriore sfida con se stesso: stavolta l’Iron Man, come viene anche chiamata la disciplina dove è protagonista da anni, da Doppio (7,6 chilometri a nuoto, 360 in bicicletta e infine una doppia maratona di 84,4 chilometri di corsa) è diventato addirittura Triplo. E la prova sostenuta si è allungata, dall’intera giornata di gara (nel 2014, ai Mondiali di Doppio Ultra Triathlon di Muska Sobota in Slovenia, Sanchioni riuscì a scendere sotto le 24 ore: 23 e 54 minuti), alle 40 ore. Quaranta ore di fatica e di lucida gestione di se stesso e delle proprie energie, per un atleta classe 1967, jesino nato a Thionville in Francia, che riesce ad andare oltre ciò che molti considerano umano. Eppure, spiega spesso Alain, «il punto è condurre a termine la prova non perché si è arrivati al limite o oltre ma proprio perché si era all’altezza e preparati per riuscirci».
Nella versione in programma ai Giochi Olimpici, il triathlon si svolge sulle distanze di 1,5 km per il nuoto, 45 km per la bici e 10 km per la corsa. Nell’Ultra Triathlon si gareggia in un arco temporale che occupa ben oltre l’intera giornata. E’ possibile fermarsi e rifiatare ma tutto finisce nel crono: la prova nuoto termina al passaggio dal cancelletto di partenza con la bici e così via. Ad esempio si inizia di giorno e può capitare di effettuare il passaggio da una prova all’altra nel pieno della notte. Ci si alimenta in continuazione nel corso della prova, tanti i fattori e gli imprevisti con i quali fare i conti: le condizioni meteo, trovare acque più o meno fredde per la prova di nuoto che può svolgersi in vasca o in acque libere, la durezza dei percorsi, una bici più o meno adeguata a terreni e condizioni atmosferiche. Ma il fattore fondamentale resta la “testa”. Ed è lì che Alain è campione assoluto.