JESI – Alessandra Marcuccini e Roberto De Gregorio, autori del libro “Otto per due. Di infinito, di amore”, hanno partecipato alla XXXII edizione del Salone internazionale del libro di Torino, invitati dalla casa editrice “Prospettiva editrice” che ha pubblicato il loro libro lo scorso ottobre.
«Prospettiva editrice partecipa da tanti anni al Salone del libro – raccontano Alessandra e Roberto – e quest’anno ci ha invitati alla manifestazione. Nello stand della casa editrice è stato girato un video di presentazione del nostro libro e abbiamo spiegato come è nata l’idea di scriverlo insieme. È stata una bellissima giornata e ne abbiamo approfittato anche per girare tra gli stand e ascoltare altre presentazioni. Siamo molto contenti di essere stati invitati».
Ma come è nato il libro? Tutto è iniziato con uno scambio di mail tra due amici: Alessandra, insegnante di religione al Liceo Classico Vittorio Emanuele II di Jesi, e Roberto, avvocato che lavora a Jesi.
La genesi dei racconti contenuti nel libro è davvero molto originale. «L’idea è stata di Roberto che mi ha chiesto di scrivere qualcosa insieme – racconta Alessandra – e mi ha inviato una mail. Sulla seconda di copertina è stata pubblicata proprio questa mail, a cui io ho risposto». “Ciao Alessandra, ti propongo questo: uno di noi due inizia a scrivere una cosa (una parola, una frase, l’inizio di un qualcosa che non sa cos’è, come fosse l’incipit di un racconto) e la manda via mail all’altro che la continua, con una frase, un periodo, e così di seguito, cercando di tenere sì un filo, ma senza schemi, senza un percorso prestabilito, con la massima libertà su dove si va, su cosa, su come. E con l’assoluto divieto di commentare: si prosegue e basta, senza mai parlarci, e chi ha iniziato non può finire. Pensaci”.
“Poiché era buio” è stata la risposta di Alessandra alla mail e così è iniziato il primo racconto. Con questo scambio di “lettere” ha preso avvio un lavoro durato otto mesi, in un susseguirsi di parole e silenzi, nel rispetto delle regole indicate. Sedici racconti brevi, che tratteggiano paesaggi interiori, legati ad eventi dell’esistenza di ciascuno dei due autori. Gli accadimenti, intrecciati nella narrazione, non sono minuziosamente descritti, ma vengono consegnati al lettore, perché sia lui a riempirli del proprio vissuto. «Il libro si chiama Otto per due – spiegano i due autori – perché i sedici racconti li abbiamo scritti insieme, nel senso che ogni racconto è stato scritto da entrambi. Nel libro però c’è anche un significato simbolico dei numeri. Il sottotitolo recita “di infinito, di amore”, perché l’otto è il simbolo dell’infinito e il due della relazione e, quindi, dell’amore».
Alessandra e Roberto spiegano che «il libro sta andando bene. Siamo partiti da un gioco letterario e arrivare alla pubblicazione è già stata una grande soddisfazione e, ora, che il libro ha una diffusione anche a livello nazionale, siamo ancora più contenti. È accaduto tutto un po’ inaspettatamente. È stata una grande sorpresa». Progetti futuri? «Questo libro è nato da poco – dicono – e per il momento accompagniamo questa creazione. C’è l’idea di scrivere un altro libro, ma ancora non c’è niente di concreto».