CASTELPLANIO – Alessandro Ragaini, 16 anni, medaglia d’oro ai campionati mondiali di nuoto juniores di Lima (Perù) nella staffetta 4×200 stile libero, un palmares già più che invidiabile, bravo a scuola, lodato da professori, compagni, paesani, ammiratrici. Insomma il figlio che ogni genitore vorrebbe avere. Alto 185 centimetri per 68 chilogrammi e calza il 44 e mezzo. Simpatia contagiosa, volontà di ferro per migliorare sempre. E Juri, il fratello quattordicenne anche lui nella Nazionale di categoria che sta nuotando e crescendo molto bene.
Alessandro (Ale per gli amici) è appena tornato a casa dopo una stagione durata un anno e mezzo. «Ma insomma Alessandro, qualche difetto dovrai pur averlo, altrimenti sembri un marziano!». Iniziamo così la mini intervista. La domanda lo spiazza un po’. «Ma… non so… intende difetti di nuoto o di scuola? Lo chieda agli altri perché non so come rispondere» dice tra il meravigliato e l’indispettito.
Lui è proprio così, non c’è alcuna piaggeria nel raccontarlo, e chi come noi lo conosce da sempre lo può tranquillamente confermare. Il padre Alfio guida l’affermata azienda idraulica di famiglia e mamma Cristina è il suo braccio destro. Una famiglia forte e serena che è alla base del successo di Ale e Juri, ragazzi che crescono tra affetto, regole e passioni. Solo ora gli chiediamo di quell’oro mondiale. «Sul podio del Videna Acquatic Center di Lima, con l’oro al collo e l’Inno di Mameli che mi entrava nel cuore – risponde – ho provato orgoglio e commozione, e ho voluto idealmente abbracciare e ringraziare tutti, ma proprio tutti, dai miei compagni di podio Simone Spediacci, Massimo Chiarioni, Filippo Bertoni, lo straordinario staff della nazionale e quello del Team Marche, i genitori, e…tutti quanti!».
Gli diciamo del sindaco Fabio Badiali che gli consegnerà una pergamena nel corso del prossimo consiglio comunale con su scritto «…con l’augurio che questo straordinario risultato che dà lustro all’intera comunità di Castelplanio, sia il prologo di una brillante carriera agonistica». Già, il prologo di una carriera. Un futuro che tutti “vogliono” brillante e vincente. Alessandro non finge stati d’animo di circostanza e che sogni le Olimpiadi è scontato, e neanche glielo chiediamo. Gli chiediamo invece cosa farà i prossimi giorni. «Mi riposerò fino all’inizio della scuola» dice subito, e prosegue: «Frequenterò il terzo anno dell’istituto d’istruzione superiore Galilei di Jesi, poi gli allenamenti al Palablù di Moie con il Team Marche, con i compagni, l’allenatore Andrea Cavalletti, il direttore sportivo Marco Mancini e il presidente Mirko Santoni. E la quindi la Nazionale». La routine? «Certo, ma non dura e noiosa ma dura e piacevole – conclude il neo campione mondiale – perché amo nuotare, in piscina sto bene e ho fatto mio il motto del team: lavorare per migliorare sempre!». E sorride, felice dei suoi 16 anni e di una vita che lo appaga. E poi quell’oro che, per dirla come il sindaco di Castelplanio, è il prologo del futuro.
Tutti glielo auguriamo.
Le vittorie di Alessandro Ragaini nel 2022
A Lima, in Perù, il 3 settembre scorso, ai campionati mondiali di nuoto juniores svoltisi al Videna Acquatic Center di Lima, l’Italia ha vinto la medaglia d’oro nella staffetta 4×200 maschile con Alessandro Ragaini, Simone Spediacci, Massimo Chiarioni e Filippo Bertoni. In precedenza, ai Campionati italiani di nuoto di categoria che si sono svolti a Roma nella vasca del Centro federale Unipol di Pietralata, Alessandro Ragaini aveva fatto la parte del leone, conquistando tre ori: nei 200 stile libero ragazzi (1’50”33), nei 1.500 stile libero ragazzi (15’43”05) e nei 200 farfalla ragazzi (2’01”02, nuovo record regionale assoluto).
Ancora prima la promessa di Castelplanio aveva partecipato agli European Youth Olympic Festival a Banska’ Bystrica in Slovacchia, ottenendo un argento individuale nei 200 farfalla, 2 ori nella staffetta 4×100 stile maschile e nella 4×100 stile mista (maschi+femmine), un bronzo nella 4×100 mista maschi.
Il nuotatore cresciuto in seno al Team Marche di Moie sta riscuotendo ottimi consensi in ogni competizione, frutto anche della competenza del suo allenatore Andrea Cavalletti e dello staff che lo ha seguito.