Jesi-Fabriano

Alessandro Tesei si aggiudica il Reporter Day

Con un reportage sulle popolazioni del delta del Niger, da realizzare nelle prossime settimane, il visual artist jesino ottiene il primo premio del concorso nazionale promosso da Gli occhi della guerra

Alessandro Tesei (a sinistra in foto) insieme ai colleghi Pierpaolo Mittica (al centro) e Michele Marcolin

MILANO – “And the winner is..Alessandro Tesei”. Il concorso nazionale Reporter Day, promosso da Gli occhi della guerra e basato sul crowfunding, se lo aggiudica il visual artist jesino con un reportage sulle popolazioni del delta del Niger, in Nigeria. Già autore di alcuni documentari di denuncia apprezzati a livello mondiale, Tesei è stato premiato ieri a Milano dal direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti.

«Non me lo aspettavo proprio – ammette Alessandro Tesei -. So di avere un buon curriculum sul campo, ma non pensavo certo di vincere. Le mie tante esperienze penso abbiano influito. Sono molto contento, ma ora arriva la parte difficile. Il delta del fiume  Niger è un’enorme palude inquinata in cui ci si muove solo in barca e dove è molto difficile accedere, soprattutto negli ultimi mesi. Il mio progetto riguarda principalmente il coinvolgimento dei gruppi armati Mend e Delta Niger Avengers nei sabotaggi alle stazioni di estrazione petrolifera dell’ Eni e degli altri gruppi presenti sul territorio. Essi chiedono una redistribuzione della ricchezza per poter “restituire” tali risorse alla popolazione, che è ridotta alla fame e non ha acqua pulita.  Mi interessa ovviamente anche il punto di vista dell’Eni, con la quale mi sono già sentito, perché credo sia doveroso ascoltare entrambe le controparti».

Tesei, oltre a svariate vaccinazioni, dovrà pertanto individuare colleghi di spessore e soprattutto persone fidate in grado di assicurargli un approdo sicuro nell’area scelta per il reportage, che sarà finanziato integralmente da Gli Occhi della Guerra. Sarà un compito molto complesso e delicato, ma il professionista jesino non è nuovo a missioni ad alto tasso di rischio, essendo ad esempio già entrato nella zona rossa di Fukushima in Giappone poco dopo l’esplosione nucleare.