JESI – La situazione economica del territorio è preoccupante. E il covid non aiuta. Ma lo spirito è costruttivo. Questa, in estrema sintesi, l’analisi del sindaco Massimo Bacci a seguito dell’incontro odierno con Cgil, Cisl e Uil. Elica e Hotel Federico II le questioni in primo piano. A proposito della struttura alberghiera, l’assessore regionale Stefano Aguzzi ha annunciato proprio oggi, 22 aprile, che vi sono alcuni spiragli di speranza.
«Sulla questione Federico II – ha spiegato l’assessore Aguzzi – su cui mi ero confrontato circa un mese fa, l’esito posso ritenerlo molto positivo perché ho potuto ascoltare la liquidatrice che ha riferito di una ripresa di attività, sia per quanto riguarda l’accoglienza nell’hotel sia delle parti ricreative esterne e interne (solo piscina). Ci sarà cioè un’alternanza tra cassa integrazione e attività lavorativa vera e propria. Ho incoraggiato questo percorso di graduale rientro alla normalità, segnalando anche un potenziale e prossimo aumento dell’attività recettiva in conseguenza della nuova funzionalità dell’aeroporto delle Marche e che questo potrà naturalmente incidere favorevolmente per la struttura alberghiera».
Notizia accolta favorevolmente dall’amministrazione. «Con i sindacati – riferisce il sindaco Bacci – abbiamo condiviso il fatto che le Marche hanno perso nel tempo i fondamentali economici su cui poggiava, scivolando pericolosamente verso un sistema di criticità proprie delle regioni del sud, dopo essere stata per decenni un traino del sistema Italia al pari delle regioni del nord. Una situazione resa ancora più preoccupante dalla pandemia che ha creato forti problematiche di natura economica e produttiva, con evidenti riverberi sui livelli occupazionali. Ma dal confronto ho percepito, apprezzandolo particolarmente, uno spirito estremamente costruttivo per compiere insieme una strada che possa creare opportunità di sviluppo economico e, di conseguenza, salvaguardia dei livelli occupazionali».
Sarà importante, in questo contesto, a detta di Bacci, «che la Regione Marche cambi completamente prospettiva rispetto al passato ed avvii un piano di sviluppo concreto e realizzabile che garantisca risorse, investimenti, crescita. Sullo sfondo resta la preoccupazione legittima del periodo in cui terminerà il blocco dei licenziamenti. Gli enti locali, per quello che sono le loro competenze, credo siano pronti comunque a fare la propria parte. Su questo Jesi, con il potenziamento delle infrastrutture informatiche alla zona industriale, è certamente avanti e potrà essere fonte attrattiva per il consolidamento delle realtà produttive presenti».