Jesi-Fabriano

Jesi, allarme processionaria: pini infestati dai nidi

Vige l'obbligo di effettuare le verifiche su piante di proprietà, o di segnalare la presenza delle larve, e di procedere alla rimozione affidandosi a ditte specializzate

Un nido della processionaria
Un nido della processionaria

JESI – Sono bianchi e voluminosi, simili a batuffoli di cotone, e si trovano su querce e pini. Sono i nidi della processionaria, bruchi molto pericolosi sia per gli animali che per l’uomo. E stanno aumentando di anno in anno. Questo è il periodo in cui bisogna assolutamente intervenire, come disposto anche dal Comune di Jesi.

In città vige l’obbligo, per tutti i proprietari di aree verdi e agli amministratori di condominio, che abbiano in gestione aree verdi private sul territorio comunale «di effettuare tutte le opportune verifiche ed ispezioni sugli alberi a dimora nelle loro proprietà, al fine di accertare la presenza dei nidi della Processionaria del Pino (Thaumetopoea pityocampa). Dette verifiche dovranno essere effettuate con maggiore attenzione sulle specie di alberi soggette all’attacco degli infestanti: tutte le specie di pino, in particolare il Pino Silvestre (Pinus sylvestris), Pino nero (Pinus Nigra), Pino strobo (Pinus strobus), Pino domestico (Pinus Pínea), Cedri (Cedrus Atlantica; Cedrus Deodara; Cedrus Libani). Nel caso in cui, a seguito delle verifiche ed ispezioni, venisse riscontrata a presenza di “nidi” di “Processionaria del pino”, gli stessi soggetti dovranno immediatamente intervenire operando la rimozione e la distruzione di tali nidi, rivolgendosi a ditte specializzate».

La processionaria del Pino è una farfalla le cui larve si sviluppano su Conifere, arrecando danni alle piante e causando a persone ed animali reazioni epidermiche ed allergiche. Si muovono in lunghe file (da qui il nome ndr.) e raggiungono il terreno per trasformarsi in crisalide. Verso la fine dell’estate dalle crisalidi fuoriescono gli adulti che avviano la nuova generazione deponendo le uova attorno agli aghi dei pini.

«Se cani o gatti entrano in contatto, come spesso accade, anche per curiosità di vedere questi bruchi in movimento, annusando o peggio ancora ingerendoli, i peli possono provocare lesioni gravi in bocca, labbra, lingua e a volte allo stomaco – spiega la veterinaria jesina, Silvia Scortechini -. Bisogna intervenire subito per evitare danni gravissimi. Possono cadere pezzi di lingua, di labbra e  verificarsi menomazioni importanti. Le processionarie sono pericolose anche per noi, perciò non bisogna toccarle mai ed evitare assolutamente il contatto con la peluria che questi bruchi lasciano sul terreno quando si sentono minacciati. I sintomi in genere sono dolore in bocca, sul muso, salivazione, gonfiore, difficoltà a mangiare, poi alterazione del colore della lingua o delle labbra, che diventano prima rosse, poi violacee, poi nere, quando si è instaurata la necrosi cioè la morte dei tessuti. Intervenendo subito con farmaci appropriati si possono evitare gravi lesioni».

A tale proposito, il Comune di Jesi ha ipotizzato di dover intervenire su circa 160 piante, incaricando una ditta specializzata per la rimozione immediata dei nidi.