JESI – Finanziamenti agevolati per i cittadini che devono fronteggiare i danni causati dal nubifragio di sabato 1 settembre. È quanto sta chiedendo il Comune agli istituti di credito per venire incontro alle esigenze dei residenti del quartiere San Giuseppe, di viale della Vittoria e del Prato, costretti a fare i conti con la distruzione lasciata dall’alluvione. È stato già chiesto lo stato di emergenza alla regione nella speranza di recuperare i soldi, ma le possibilità restano limitate. L’amministrazione ha speso 60 mila euro per pagare le ditte che si sono occupate della fase immediatamente successiva alle piogge eccezionali, cifra ben inferiore a quanto dovrà essere investito per sistemare immobili e infrastrutture danneggiate.
Peggio è andata ai cittadini, che hanno presentato oltre 120 richieste di risarcimento danni, per un ammontare cospicuo, superiore ai 400 mila euro che, si spera, possa essere coperto da uno stanziamento sovralocale ad hoc. Nel frattempo, comunque, ha anticipato il sindaco Massimo Bacci, è stato aperto un canale di confronto con gli istituti di credito per ottenere finanziamenti agevolati.
Mercoledì scorso è andata in scena un’assemblea, organizzata dal movimento Insieme Civico, per condividere quanto accaduto in quelle due ore del “sabato nero”. «È stato riferito – ha fatto sapere la lista civica coordinata da Marco Giampaoletti – che in via Telai ci sono stati diversi problemi ai condomini, tra cui in uno era presente pure un auto che è stata sommersa dall’acqua. Oltre alla manutenzione delle fogne e la loro pulizia, che vengono effettuate, ci sono ancora criticità. A partire dal sistema fognario stesso, non più sufficiente in quanto progettato per una certa quantità di palazzi e abitanti che ora sono aumentati. Viale della vittoria poi, con la consistente quantità d’acqua, è diventato un vero e proprio fiume, alimentato dagli “affluenti” creatisi nelle vie perpendicolari che scendono dalla città alta. Una proposta potrebbe essere quella di effettuare una potatura degli alberi non solo sotto, ma anche sopra, in modo da sfoltirli e ridurre le foglie che cadono e ostruiscono i tombini. I cittadini hanno inoltre lanciato l’idea di realizzare grate sulle strade più a rischio allagamenti».