SASSOFERRATO – «Ad un anno dall’alluvione, la notte tra il 15 e il 16 settembre 2022, rimangono indelebili nella memoria le prime immagini visive di quello che si sarebbe rilevato un evento eccezionale». A parlare è il sindaco di Sassoferrato, Maurizio Greci. «Ricordo nitidamente il coraggio dei soccorritori, carabinieri e vigili del fuoco per primi, intervenuti ad evitare il peggio nel condominio di via Cagli, salvando letteralmente la vita ad un uomo in balia della forza dell’acqua. Così come ricordo le urla dei familiari. O ancora gli sguardi terrorizzati di chi ha dovuto affrontare un evento che mai avrebbero creduto possibile. Così come lo sconforto vissuto a Monterosso o Cabernardi per una situazione che sembrava irrimediabilmente compromessa. Sono stati giorni intensi quelli dei primi soccorsi, durante i quali abbiamo potuto apprezzare e toccare con mano la solidarietà proveniente da diverse parti del paese, oltre al grande lavoro di protezione civile, vigili del fuoco e di tanti volontari».
Giorni complicati, sindaco?
«Sono state giornate lunghe ed intense vissute tutte d’un fiato in continuo contatto con la struttura Commissariale, la Prefettura e la Protezione Civile Regionale e Nazionale. Tanta la solidarietà e le dimostrazioni di vicinanza da parte di Comuni, enti ed associazioni con cui abbiamo rapporti stretti da tutta Italia».
Dopo il dramma sfiorato, fortunatamente, nessun decesso, ci si è subito rimboccati le maniche...
«Da subito abbiamo iniziato ad operare in somma urgenza per ripristinare la viabilità, rimuovere le situazioni pericolose e dare risposte a tutte le persone che sono state coinvolte dall’alluvione. Tutte le operazioni sono state valutate e concordate con la struttura Commissariale, la struttura della Protezione civile regionale e del Genio civile regionale. Sono stati effettuati lavori di ripristino della funzionalità degli alvei più colpiti, ripristino di frane più o meno grandi, sistemazione di strade Comunali e Provinciali (in questo caso sono stati ripristinati 4 ponti sulla SP48, totalmente distrutti dall’alluvione e ripristinati in somma urgenza, oltre ad altri interventi per riaprire la SP16 chiusa dopo gli eventi)».
Un anno è trascorso, a che punto siamo?
«A distanza di un anno possiamo dire che sono state affrontate tutte le situazioni di somma urgenza (nel miglior modo possibile) e che sta per iniziare la fase di interventi strutturali per le situazioni individuate come prioritarie, la vera e propria ricostruzione. Per quanto riguarda i privati e le aziende, sono stati erogati gli acconti (5000 euro per i privati e 20mila per le aziende che hanno fatto richiesta di ristoro dei danni) e sta proseguendo la richiesta dei danni complessivi da terminare entro il 31 ottobre prossimo che permetterà alla struttura Commissariale di valutare con più contezza i danni reali e di utilizzare i fondi messi a disposizione dal Governo, per ristorare chi ha subito danni».
Ancora tanto lavoro da fare?
«Tanto rimane ancora da fare, soprattutto nell’ottica di gestione del territorio per attutire gli effetti di eventi calamitosi così travolgenti come quello vissuto ed in questo si dovrà operare in accordo con gli enti preposti, concordando e programmando le attività di prevenzione da mettere in atto. Attività di gestione che dovrà diventare ordinaria e che avrà bisogno di finanziamenti appositi, pensando che spendere bene in prevenzione permette di evitare danni e tragedie come quella vissuta. In pratica un investimento per il nostro futuro e la nostra sicurezza».