Jesi-Fabriano

Amazon a Jesi, tutti al capezzale del progetto. Acquaroli e Fdi: «Pieno rispetto della legge». Il Pd: «Regione immobile»

Lo sbarco alla Coppetella del colosso dell'e-commerce, col suo carico di un migliaio almeno di posti di lavoro, potrebbe saltare a fronte di un iter – in particolare riguardo l’assenso di Interporto – che non ne vuol sapere di concludersi

I saggi alla Coppetella in vista dello sbarco, che pare allontanarsi, di Amazon

JESI – Tutti al capezzale del progetto Amazon, il cui sbarco a Jesi, con il suo carico di un migliaio almeno di posti di lavoro, potrebbe clamorosamente saltare a fronte di un iter – in particolare quello legato all’assenso di Interporto per quel che riguarda la cessione dei suoi terreni – che non ne vuol saper di concludersi. Tema che si fa rovente sul tavolo della politica.

I saggi alla Coppetella in vista dello sbarco, che pare allontanarsi, di Amazon

Amazon, Acquaroli: «Regione nel pieno rispetto della legge»

A intervenire in difesa del comportamento di Interporto, è il presidente della Regione Francesco Acquaroli: «Interporto è un’infrastruttura intermodale fondamentale su cui la Regione punta per lo sviluppo delle Marche. In coerenza con questa visione strategica, fin dall’inizio della nuova legislatura la Regione ha investito per il suo rilancio: è del maggio 2021, ad esempio, la decisione della Giunta di destinare ben 8 milioni di euro per consentire il piano di risanamento di Interporto. Tale risanamento è stato un risultato fondamentale, frutto di un lavoro concreto ed operativo, avvenuto senza protagonismi comunicativi, in un quadro di rigorosa legittimità per garantire la sicurezza nel medio-lungo periodo di questa infrastruttura strategica. La storia di Interporto insegna. Attualmente è in corso una trattativa tra privati e la società Interporto per l’insediamento di un hub logistico di caratura internazionale. A tale proposito la Regione sta fornendo tutto il possibile supporto istituzionale per il buon esito dell’operazione, nella piena consapevolezza della sua strategicità economica ed occupazionale per il nostro territorio. La Regione sta esercitando pienamente il suo ruolo di indirizzo e controllo, monitorando giornalmente lo sviluppo dell’operazione, come è noto a tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nella vicenda. Ovviamente questa funzione svolta dalla Regione avviene nel pieno rispetto della legge, dei ruoli e dell’autonomia che ogni interlocutore possiede: sarebbe illegittimo, infatti, che la Regione interferisse direttamente nella gestione della trattativa o che si sostituisse alle parti che stanno attualmente negoziando. Per chiudere questa operazione deve esserci l’accordo tra le parti, ma occorre che questo avvenga nel pieno e rigoroso rispetto della legge, senza mettere a rischio il capitale di Interporto da eventuali danni. Un vizio di legittimità o un’eventuale ingerenza esterna impropria nella trattativa in corso rischierebbero di minare la legittimità dell’eventuale accordo, con la conseguenza finale di precludere l’effettivo insediamento dell’hub logistico che invece tutti auspichiamo. Ci auguriamo che tutti i soggetti coinvolti supportino con correttezza il buon esito dell’operazione».

Amazon, Mangialardi: «La giunta è spettatrice passiva»

Va all’attacco il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi interviene sul rischio che sfumi la realizzazione dell’hub di Amazon: «Condivido totalmente l’allarme lanciato da Confindustria. Se davvero dovesse saltare l’affare, saremmo davanti a una tragedia politica senza precedenti da parte della politica regionale. E il peso, inevitabilmente, ricadrebbe totalmente sulla giunta Acquaroli che, come ho avuto modo di denunciare in tempi non sospetti, è rimasta spettatrice passiva di fronte a una vicenda che non solo per Jesi e la Vallesina, ma anche per l’intera regione Marche rappresenta una svolta epocale per quanto concerne lo sviluppo economico, la necessità di frenare la deindustrializzazione del territorio e l’obiettivo di creare nuova occupazione. Negli ultimi mesi la giunta regionale ha discusso di tutto fuorché di questo progetto. Hanno messo in testa alla loro agenda l’approvazione di leggi per promuovere il Saltarello e le Infiorate, ma non hanno speso una parola, pur avendone diritto e competenza, per superare gli ostacoli burocratici che continuano a frenare la nascita di una piattaforma logistica che potrebbe valere migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti. L’auspicio è che presidente e assessori rompano l’assordante silenzio che ha contribuito a creare questo stallo e spieghino al consiglio regionale e al territorio se e come sia possibile salvare ancora il progetto del polo logistico e, nel caso, come dotarlo di una visione complessiva capace di dare risposte sotto l’aspetto economico, sociale e ambientale».

Amazon, Ciccioli: «Cambio di passo con la Giunta Acquaroli»

A difesa del comportamento del governo regionale il capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli: «Sorprendono le parole del Partito Democratico che, come ci ha ormai abituati, riesce soltanto a strumentalizzare qualsiasi vicenda nel maldestro tentativo di gettare fumo negli occhi ai cittadini. Sono discutibili e prive di fondamento le ultime dichiarazioni sulla vicenda Amazon, con le quali il gruppo del PD prova a puntare il dito contro la Regione e la giunta Acquaroli. È una vicenda dove ci sono, come è giusto che siano, grandi interessi pubblici, forti interessi privati e conflitti di interesse. Prima di tutto, su Interporto il Pd mente sapendo di mentire, parlando di “immobilismo” della giunta Acquaroli. È nota a tutti, infatti, la precedente e triste storia di Interporto, lastricata negli anni passati da problematiche giudiziarie sorte a causa di operazioni non lineari e trasparenti che hanno purtroppo vanificato i propositi di sviluppo auspicati. E lo stesso progetto Amazon è nato durante la precedente legislatura senza che il PD lo riuscisse a portare a termine. Il cambio di passo è stato segnato fin da subito con l’adozione dell’atto con cui la giunta Acquaroli ha consentito il risanamento di Interporto approvando un finanziamento di 8 milioni di euro per il relativo piano. In secondo luogo, ma non secondo ovviamente, vi è il rispetto della legalità. I consiglieri del PD che fino a ieri sono stati al governo della Regione, dovrebbero conoscere la complessità della vicenda Interporto e quanto sia importante, di conseguenza, muoversi rispettando in modo rigoroso le procedure e più in generale la legge. Appare quindi surreale l’accusa che muovono alla Giunta, sapendo che il pericolo derivante da interferenze dei soggetti istituzionali coinvolti potrebbe determinare gravi turbative alla trattativa in corso con il rischio che questa fallisca, proprio a causa di tali ingerenze e con la conseguenza finale di precludere l’effettivo insediamento dell’operatore nel territorio. I soggetti istituzionali coinvolti infatti hanno il solo compito di vigilare e dovrebbero rimanere estranei alla trattativa e alla definizione degli accordi. Adesso è il momento che ognuno si faccia carico delle proprie responsabilità. L’Amministrazione regionale lo farà a pieno. La Regione sta fornendo tutto il possibile supporto istituzionale per il buon esito della partita, nella piena consapevolezza della sua strategicità economica ed occupazionale per tutto il nostro territorio».

Amazon, Bora: «Mancata una cabina di regia».  Mastrovincenzo: «Colpevole immobilismo di Acquaroli

Ancora sul fronte Pd, per Manuela Bora: «Nonostante le rassicurazioni della Giunta Regionale, l’eventuale insediamento Amazon è giunto a un momento critico. Il Presidente di Confindustria Ancona Pierluigi Bocchini ha addirittura paventato la possibilità che “tutto finisca in una bolla di sapone”, criticando aspramente Regione Marche per non aver mai speso nemmeno una parola su una questione così centrale per lo sviluppo economico della Vallesina. Certamente è mancata una cabina di regia: il Presidente Acquaroli ha sottovalutato la complessità e i rischi di una vicenda molto delicata come quella della cessione dei diritti edificatori. Si è preferito delegare tutto ai tecnici, dimenticando la funzione di guida che la politica deve svolgere. Solo la politica, non i tecnici, può capire il valore, oggi, di mille posti di lavoro in più. Per sopperire all’inadeguatezza e alla superficialità della maggioranza, il Gruppo Pd Marche ha preso immediatamente l’iniziativa sollecitando formalmente la convocazione urgente della II Commissione Assembleare permanente, chiedendo contestualmente la partecipazione alla stessa delle associazioni di categoria artigiane, industriali, commerciali, delle rappresentanze sindacali, del Presidente della Giunta Regionale, del Sindaco di Jesi e del Presidente di Interporto. Sarà quella l’occasione per fare finalmente il punto, tutti insieme, sulla vicenda, analizzando le problematicità e cercando di trovare le soluzioni. Sono a rischio centinaia di posti di lavoro e una prospettiva concreta di crescita per una zona già interessata, purtroppo, da crisi aziendali come quella di Caterpillar e Liomatic. L’obbiettivo comune deve essere il superamento di tutti gli ostacoli che hanno impedito fino ad oggi l’insediamento di Amazon».

E per Antonio Mastrovincenzo: «Silenzio assordante della Regione Marche sul progetto per l’insediamento di Amazon a Jesi. Sembra a un passo la conclusione dell’iter, ma il colpevole immobilismo del Presidente Acquaroli e della sua Giunta rischia di far saltare una importante occasione di sviluppo per tutto il territorio. Se ciò avvenisse, le responsabilità sarebbero tanto gravi quanto evidenti. E qualcuno ne dovrà rendere conto alla comunità marchigiana».