Jesi-Fabriano

Amazon a Jesi, Bacci: «Difficile vada a buon fine»

Così il sindaco in commissione. Alla Coppetella iniziati i saggi preliminari ma «nell’ultimo mese e mezzo continue le richieste di modifiche alla variante urbanistica, i tempi si sono allungati». Cento mezzi al giorno previsti fra entrata e uscita

Le operazioni preliminari alla Coppetella per Amazon

JESI – Amazon a Jesi? «Difficile che l’iniziativa vada a buon fine». A dirlo, il sindaco Massimo Bacci, in chiusura della commissione consiliare tenutasi sul possibile sbarco alla Coppetella, nell’area adiacente l’Interporto, di un maxi polo logistico del colosso dell’e-commerce. In zona, da qualche giorno, sono iniziate le operazioni preliminari alla realizzazione di un intervento da 4-5 milioni di euro su 66 mila metri quadrati coperti. E da un migliaio di posti di lavoro. Ma Bacci non nasconde il disappunto nel rilevare: «I tempi si sono allungati, per la necessità di ottenere l’assenso da tutti i privati che hanno proprietà coinvolte e perché nell’ultimo mese e mezzo sono state continue le richieste di modifiche alla variante urbanistica presentata. Più passano i giorni, più la convinzione che l’iniziativa non andrà a buon fine si rafforza».

Amazon, la commissione a Jesi

Enorme l’area interessata dai saggi in corso, dai piedi della scarpata della SS76 fino a poche decine di metri dai binari della ferrovia all’altezza della chiesa della Coppetella: è qui che promette di sorgere – forse – il principale polo logistico per il sud Europa del gigante Amazon. Sul pannello esterno all’area di cantiere compare il nome Scannell, il general contractor che a inizio 2022 ha formalizzato la manifestazione d’interesse per l’insediamento. Presentata una richiesta di variante urbanistica di iniziativa privata che il Comune ha trasmesso, per le valutazioni di loro competenza, ai Ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali. Sull’impatto paesaggistico c’è stato parere favorevole, per l’impatto ambientale il percorso non è ancora giunto al termine.

A fare il punto in commissione l’assessore all’urbanistica Roberto Renzi e i tecnici comunali. La variante richiesta non è sostanziale, andando a operare su superfici che il piano regolatore già destinava ad Interporto e, quindi, a funzioni logistiche. «Gli impatti delle nuove realizzazioni – dice Renzi- sono in alcuni casi minori a quelli originariamente previsti per l’interporto. Vi è parità di superficie coperta e di verde, con compensazione in altre parti di quello che si perderà nella fascia a ridosso della superstrada. Serve invece un maggior sviluppo in altezza degli edifici, dove occorrono piani superiori riservati a funzioni tecnologiche». Renzi parla di una operazione «da circa mille posti di lavoro. Ma se guardiamo al numero di posti macchina previsti per il personale, probabilmente di più, sono esorbitanti».

Riguardo all’impatto su viabilità e traffico, è l’ingegnere del Comune Simone Messersì a dire: «A regime la previsione è di cento mezzi al giorno fra ingresso e uscita, solo sull’arteria stradale principale (la superstrada SS76, con lo svincolo già dedicato a Interporto). Ciò perché non è previsto che l’impianto abbia funzioni di consegna “dell’ultimo miglio”, che invece spetteranno a altri centri, minori, che fruiscono a quel punto della rete locale».