Jesi-Fabriano

“Amazon, opportunità e chiarezza”: confronto all’hotel Federico II di Jesi

Istituzioni e mondo associazionistico a confronto, oggi pomeriggio, sulle importanti ricadute per il territorio del polo logistico Amazon nell’area dell’Interporto di Jesi

JESI – “Amazon: Opportunità e chiarezza”. È il titolo dell’incontro che oggi pomeriggio, sabato 4 febbraio, alla sala congressi del nuovo Hotel Federico II, fresco di passaggio di proprietà, ha visto confrontarsi le istituzioni del territorio e il mondo associazionistico su un tema particolarmente caro alla comunità jesina: l’insediamento del polo Amazon presso l’Interporto di Jesi. L’incontro – fortemente voluto dal presidente dell’assemblea legislativa delle Marche Dino Latini – ha visto la presenza del Prefetto Darco Pellos, del sindaco Lorenzo Fiordelmondo, dei consiglieri regionali Lindita Eletzi e Carlo Ciccioli, delle rappresentanze del mondo industriale, dell’artigianato e delle associazioni, del credito.

«La realizzazione del polo logistico Amazon nell’area dell’Interporto di Jesi rappresenta una grande opportunità di rilancio per il territorio – ha detto in apertura dei lavori Dino Latini, aprendo i lavori – la comunità è chiamata a partecipare in modo attivo agli sviluppi e alle prospettive di ciò che rappresenta una novità assoluta. Un salto di qualità per l’economia, per il lavoro, per la socialità soltanto se le istituzioni, la politica, le categorie produttive, l’Università sapranno guidare ed accompagnare il nuovo insediamento Amazon». Proprio richiamando il ruolo delle istituzioni e della politica, il consigliere Latini ha sottolineato che «dal giorno dell’insediamento del Governo Acquaroli si è verificato qualcosa di estremamente maturo e responsabile che oggi siamo tutti invitati a proseguire con un particolare senso di comunità». Il Prefetto Darco Pellos ha portato i suoi saluti.

Il Prefetto di Ancona Darco Pellos

«Sono curioso – ha detto – il mio modo di essere Prefetto è stare accanto al territorio e ascoltare ciò che si affaccia come opportunità – ha detto il Prefetto Darco Pellos – in un’ottica di trasparenza ed esigenza di prevenzione, tutte le procedure saranno attenzionate».
Il sindaco Fiordelmondo ha portato il suo saluto e quello dell’Anci Marche, ricordando che «siamo di fronte a un fatto storico, questo progetto si consolida per la volontà politica che lo ha spinto e per la capacità tecnica da parte del nostro Comune. E tutto questo è accaduto nell’ambito di una filiera istituzionale, al di là del colore politico. Oltre a opportunità e chiarezza, c’è una terza parola chiave: complessità. In questa complessità dobbiamo saperci muovere. C’è un grande tema che attiene alla mobilità delle persone che andranno a lavorare in quel polo industriale. C’è un grande lavoro da fare, che proseguirà. Ed il confronto è essenziale. Saluto Massimo Bacci che ha fatto tanto e Massimo Stronati, perché dietro Amazon c’è tanto da parte di Interporto». L’insediamento avrà beneficio per tutta la regione, diretto e indiretto. «Saremo chiamati per primi a dare risposte, perché avviene a Jesi, ma nella filiera istituzionale oltre agli enti devono sentirsi chiamati anche gli altri che iniettano gli accadimenti quotidiani e Anci Marche dovrà fare la sua parte».


Tra il pubblico, rappresentanti delle istituzioni, delle categorie produttive, del mondo del credito ciascuno ha portato il proprio contributo. Gilberto Gasparoni (consiglio amministrazione Interporto) ha evidenziato il ruolo di Interporto «una infrastruttura dove oggi lavorano 300 persone, per lo più operatori della logistica, dove c’è uno scalo merci (dato in gestione a Dpa Ancona) che lo scorso anno ha movimentato 300 treni. Ci sono 6 binari di 110mila metri quadri dove arrivano container. Con questo progetto strategico storico, si consentirà un salto di qualità per economia e territorio, mettendo la nostra regione al centro dell’Italia. Tante le ricadute: 1000 occupati dell’indotto, un grande flusso di persone. Dovranno dialogare porto, Interporto e Aeroporto. Con questo nuovo operatore avremo la necessitò di individuare i profili per svolgere le attività di questo polo: stiamo dialogando con la Regione per i piani comunitari della formazione per evitare che queste figure vengano prese dalle aziende del territorio che rischia di essere impoverito delle sue maestranze». Un altro aspetto importante: «siamo assegnatari di un finanziamento di 4mln di euro per un ammodernamento delle attività e strutture presenti in Interporto, per supportare questa piattaforma. E’ dunque importante la sinergia affinché il polo logistico possa crescere».

Il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo

Il ruolo del porto di Ancona, al centro dell’intervento di Gianluca Pellegrini (Autorità Portuale): «Il porto di Ancona fa parte di un contesto che comprende 7 porti da Pesaro a Vasto e lavorano in coordinamento tra Marche e Abruzzo. Stiamo pianificando un sistema di integrazione. Al Porto di Ancona lavorano 6.500 persone tra Fincantieri e cantieri navali di yacht e navi. Poi l’aspetto della logistica. Nel 2019 sono state movimentate 10mln e 800mila tonnellate di merci, col Covid c’è stata una flessione del -25% ma oggi siamo tornati a 10milioni e 600mila tonnellate di merci. Abbiamo recuperato, merito di chi lavora nella catena logistica del porto. Amazon fa trasporto via container: il porto di Ancona ha movimentato 165mila container nel 2022. Con Amazon le 500mila tonnellate di merci in ingresso saranno destinate a crescere. Il porto è uno dei pochissimi direttamente collegato alla dorsale ferroviaria Adriatica, quindi le merci arrivano direttamente sulla strada ferrata. Amazon è una opportunità anche per l’approccio mentale della logistica».

«È un’operazione delicata – ha detto Gino Sabatini (presidente Camera Commercio Marche) – entriamo in un mondo nuovo di logistica, dove tante dinamiche sono giocate dall’Europa. Per l’ottusità di alcuni sindaci, trent’anni fa non è stata realizzata la terza corsia della A14 e oggi tante persone hanno pagato per quella scelta politica sbagliata. Non dobbiamo commettere errori. Jesi deve tornare a essere quella fucina di grandi imprenditori che hanno reso le Marche una grande regione». Sul tema della formazione e della specializzazione sono intervenuti il Magnifico Rettore dell’Università di Urbino Giorgio Calcagnini e Valerio Temperini dell’Università Politecnica delle Marche. «È positivo che Amazon abbia scelto le Marche, vuol dire che da noi c’è un capitale sociale ed economico che attrae le imprese. Dunque bisognerebbe aprire una riflessione sul tema della formazione: andrebbero costruiti percorsi sulla formazione in ambito di logistica e trasporti», ha rimarcato Calcagnini. «Da tanti anni si sente dire che le Marche sono indietro come infrastrutture, certamente questo Polo potrebbe dare impulso alla competitività delle aziende, alla internazionalizzazione, alle forniture delle nostre imprese. Dobbiamo puntare sulla capacità di riuscire a fare connessione e sviluppare le competenze, formando delle persone specializzate per valorizzare questa opportunità», il contributo di Temperini.

Sulla necessità che il tavolo odierno possa diventare invece permanente è il suggerimento di Maurizio Paradisi (presidente Cna Marche) il quale ha aggiunto: «La vendita online ha superato in Europa la vendita tradizionale: il futuro passerà sull’online, soprattutto per ciò che non riusciremo a trovare nel commercio di prossimità. Non si tratta di sminuire il piccolo commercio di prossimità, che invece avrà un altro ruolo e che dovrà capire come relazionarsi con il mondo e con le grandi opportunità del web. Qui si va tutti verso una prospettiva che ci attraversa».

Debutta al convegno su Amazon anche la neo presidente del Comitato territoriale Vallesina di Confindustria Marche Veruska Anacleti che si è detta pronta al dialogo e al confronto con le istituzioni per cogliere gli aspetti di questa svolta epocale. Di evoluzione ha parlato anche Giacomo Bramucci (Confcommercio): «Il mondo del nostro business sta virando verso il digitale, il commercio si sta evolvendo. Dobbiamo cavalcare questo momento nella maniera più ampia possibile. Dobbiamo essere bravi a distribuire le ricadute di questo nuovo polo anche al resto del territorio. Se vinciamo la sfida sarà per tutti». Graziano Sabatini (Confartigianato) ha ricordato come «dietro questo progetto c’erano tante preoccupazioni da parte dei piccoli commercianti, ma è una opportunità da cogliere per lo sviluppo del nostro sistema territoriale. Se da un lato c’è mancanza di persone da occupare, d’altra parte tanti nostri giovani lasciano l’Italia per andare a lavorare all’estero. Noi dobbiamo dare supporto alle imprese, puntando alla formazione sul territorio per il territorio, per far sì che le imprese possano trovare persone da occupare. È una sfida da cogliere, un grande passo avanti per il tessuto imprenditoriale». Ricadute per tutto il territorio anche in termini di lavoro, benefici economici, ristorazione e esigenze abitative delle famiglie dei 1.000 occupati ha parlato Antonio Trionfi Honorati (Confagricoltura), mentre le rappresentanze sindacali di Cisl (Giovanni Giovannelli) e Uil (Giorgio Andreani) hanno posto l’attenzione sulla necessità di coinvolgere tutte le parti sindacali come interlocutori in un tavolo di confronto su politiche di sviluppo del territorio, orari di lavoro, salari, un disciplinare per la regia del lavoro insieme alla Regione.

«Va garantita la qualità del lavoro». In rappresentanza del mondo del credito, il dottor Oliviero Gorrieri (delegato dal presidente Sergio Cugini della Bcc Ancona-Falconara): «Le banche di credito cooperativo, in particolare la Bcc di Ancona-Falconara, prende atto di questa realtà importantissima e nuova, valutando tutte le opportunità sugli investimenti presenti e futuri che saranno messi in atto. Tenendo conto, proprio per lo spirito delle Bcc, delle realtà del micro e medio credito, non saranno trascurate le opportunità di credito e le problematiche che dovessero crearsi a livello di micro realtà. Oggi le Bcc fanno parte di un grande organismo (Iccrea) che è il terzo istituto bancario a livello nazionale, quindi le opportunità di gestione del credito sono molto più ampie».

Maurizio Paradisi (Cna)