JESI – Al via il progetto “Bee Safe”: l’iniziativa, per la tutela delle api domestiche e selvatiche, sarà realizzata con il contributo del Ministero dell’Ambiente dal WWF Italia in 9 comuni dell’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale della Vallesina , con la collaborazione della Riserva Naturale Ripa Bianca di Jesi. Il tutto si ricollega alla petizione ICE per la tutela di api e agricoltori.
Sarà realizzata in 9 Comuni delle Marche una “Casa delle Api e altri impollinatori” con la collocazione di “Bee Hotel” (strutture artificiali per le api selvatiche) e pannelli didattici sugli impollinatori.
Il progetto sarà realizzato nei primi sei mesi del 2020 con la collaborazione della Riserva Naturale Regionale Ripa Bianca di Jesi, che ricade nell’area ad elevato rischio di crisi ambientale delle Marche (AERCA), coinvolgendo 9 Comuni della provincia, da Ancona, a Falconara Marittima, Montemarciano, Chiaravalle, Monte San Vito, Monsano, Jesi, Agugliano e Camerata Picena.
Il progetto ha come obiettivo «aumentare la comprensione del valore del nostro capitale naturale e dei servizi ecosistemici forniti dagli insetti impollinatori, il loro ruolo per la nostra economia e per la valutazione della qualità dell’ambiente, sensibilizzare gli alunni e le loro famiglie sulle cause del loro declino dovuto all’inquinamento dell’ambiente, ai cambiamenti climatici e all’uso di prodotti chimici in agricoltura». Si intende coinvolgere il mondo della scuola primaria e le famiglie sul tema degli impollinatori e le cause della loro scomparsa, trasmettere buone pratiche ed atteggiamenti personali e collettivi che possano dare un contributo concreto.
Oltre ad interventi in classe, corsi di formazione per educatori, visite guidate agli apiari della Riserva Naturale Ripa Bianca, con laboratori rivolti alle famiglie, il progetto prevede anche la realizzazione in una delle scuole dei 9 Comuni e presso l’area naturale protetta di Jesi di una “Casa delle Api e altri impollinatori” con la collocazione di “Bee Hotel” (strutture artificiali per le api selvatiche) e pannelli didattici sugli impollinatori.
Il progetto è stato pensato per l’area ad elevato rischio di crisi ambientale (AERCA) a causa della problematica presenza in questo territorio di strutture insediative ad alta densità, grande industria ed impianti a rischio di incidente rilevante e la presenza di agricoltura intensiva, tutte condizioni che determinano pressioni e minacce per la conservazione degli insetti impollinatori.
Un valore aggiunto di questa area è però la presenza della Riserva Naturale Regionale Ripa Bianca di Jesi con il sito Natura 2000, dove opera anche il Centro di Educazione Ambientale “Sergio Romagnoli”, che ha già realizzato in passato importanti attività di monitoraggio ambientale con le api ed ospita al suo interno un apiario didattico.
Sul nostro Pianeta sono oltre 20.000 le specie di insetti che garantiscono il servizio ecosistemico dell’impollinazione, fondamentale per l’economia umana, ma più del 40% di loro sono a rischio di estinzione a livello globale, in particolare api e farfalle. Quasi il 90% di tutte le piante selvatiche con fiore dipendono dall’impollinazione animale, l’80% di 1.400 piante che nel mondo producono cibo e prodotti dell’industria richiede l’impollinazione da parte non solo di api domestiche e selvatiche, ma anche vespe, farfalle, falene, coleotteri, uccelli, pipistrelli ed altri vertebrati. Se consideriamo solo gli apoidei si tratta di un vero e proprio esercito di oltre 20.000 specie di animali che insieme garantiscono l’impollinazione dei fiori da cui dipende il 35% della produzione agricola mondiale, con un valore economico stimato ogni anno di oltre 153 miliardi di euro a livello globale e 22 miliardi di euro in Europa. Questi temi sono affrontati anche nel secondo Rapporto sullo stato del Capitale Naturale, prodotto dal MATTM, nel capitolo 6.2.1 – Impollinazione agricola.
Parlare di impollinatori significa parlare di biodiversità, sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile e agrobiodiversità, cambiamenti climatici, inquinamento, ecosistemi, monitoraggio ambientale.
Il progetto del WWF Italia è collegato anche alla Campagna ICE per la tutela delle api e degli agricoltori che prevede la raccolta di almeno 1 milione di firme in 7 paesi dell’Unione Europea, entro settembre 2020, per chiedere alla Commissione Europea la promozione di una transizione ecologica dell’agricoltura che porti alla riduzione dell’80% dell’uso dei pesticidi entro il 2030, in coerenza con il Green New Deal dell’Unione Europea presentato questa settimana.
È possibile firmare per l’ICE sul sito del WWF Italia.