JESI – Ottantasei chilometri e 12 Comuni attraversati, per un finanziamento di 7,1 milioni di euro. La realizzazione di 66 chilometri, quelli fra Jesi e Sassoferrato, già finanziata, lungo un percorso che sfrutterà in larga parte tratti ciclabili già presenti e da riqualificare, più alcuni altri da realizzare, e che parallelamente o quasi al corso del fiume Esino collegherà e coinvolgerà anche otto stazioni ferroviarie: Jesi, Pantiere di Castelbellino, Montecarotto-Castelbellino, Castelplanio-Cupramontana, Serra San Quirico, Genga-San Vittore Terme, Albacina, Fabriano.
E’, o meglio dovrà essere, la Ciclovia dell’Esino, una delle dodici “trasversali” ciclabili lungo le principali valli fluviali che nel piano della Regione Marche dovranno finire per intersecare quella linea Adriatica dedicata ai pedali e per la cui realizzazione la nostra è regione capofila. «La Ciclovia dell’Esino è emblematica del lavoro che si sta facendo su tutte le Marche». Parole del presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, nel presentare il progetto, alla presenza di sindaco e assessora all’ambiente del Comune di Jesi, Massimo Bacci e Cinzia Napolitano, e dell’assessora regionale alla mobilità Manuela Bora, in una sala del Consiglio comunale di Jesi gremita dalla presenza sugli scranni dei rappresentati di Comuni e associazione coinvolti e interessati. «Qui- ha spiegato Ceriscioli– ci sono Comuni che hanno già lavorato tanto insieme per un progetto a cui ora va data una dimensione diversa. Su questo tratto sarà possibile uno stretto raccordo fra bici e ferrovia all’insegna di una mobilità realmente integrata e sostenibile e attorno alla bicicletta si può costruire una identità regionale forte».
Per il primo stralcio della Ciclovia dell’Esino, ricadente interamente nel territorio del Comune di Jesi, si sta concludendo in queste settimane l’iter per l’approvazione del progetto definitivo e esecutivo: fra gara d’appalto e lavori si potrà puntare sul 2021. Sfrutterà in buona parte i percorsi che, fra la zona Interporto e Pantiere ai due capi di Jesi, attraversano già la città vicino all’Esino. Fra i tratti in più, uno da ricavare adiacente alla ferrovia sul ponte che scavalca via Ricci (zona multisala) e che ricollegherà alla stazione riqualificando, rendendolo utilizzabile per il passaggio sulle due ruote, l’attuale passaggio pedonale fra il parcheggio scambiatore di Santa Maria del Piano e lo scalo di viale Trieste. Entro gennaio 2020 sarà convocata la conferenza dei servizi per il secondo stralcio che risalirà verso Serra San Quirico, per poi risolvere i problemi di attraversamento della Gola della Rossa. Per quello della Gola di Frasassi, verso Genga e Sassoferrato, si sta lavorando al progetto con Anas. Più avanti l’obiettivo è dirigersi anche su Fabriano.
«Jesi, su questo progetto, ha svolto il ruolo che deve avere di capofila della Vallesina- ricorda il sindaco Bacci– la ricaduta sarà in termini sia ambientali sia di attrattiva turistica e, quindi, anche occupazionale». Dice l’assessora Napolitano: «Abbiamo cominciato nel 2014 a costruire la collaborazione con i Comuni coinvolti. Ormai chiara la consapevolezza di un territorio che deve guardare ad un turismo lento e sostenibile attraverso il quale farsi conoscere». Spiega l’assessora regionale Bora: «Progetto che non è una semplice infrastruttura ma un nuovo modello di visione della Vallesina e uno strumento di sviluppo».
Esprimono soddisfazioni fra gli altri la presidente regionale di Legambiente Francesca Pulcini, quello della Federciclismo marchigiana Lino Secchi che ricorda gli spot di promozione delle Marche con il campione Vincenzo Nibali e che «si stanno già svolgendo i corsi di formazione delle guide cicloturistiche», il consigliere regionale Enzo Giancarli, il presidente della Provincia di Ancona Luigi Cerioni: «Complimenti ai Comuni che si sono, con impegno, adoperati per rendere realtà la Ciclovia dell’Esino, un progetto importante che significa sviluppo e promozione di tutto il territorio. Un esempio virtuoso di un lavoro di squadra capace di unire in modo costruttivo e ottimale tutte le istituzioni».
Jesi, Castelbellino, Maiolati Spontini, Castelplanio, Cupramontana, Rosora, Mergo, Serra San Quirico, Genga, Sassoferrato, Fabriano e Cerreto d’Esi i centri coinvolti per la Ciclovia che si collegherà quindi a quella Adriatica ricongiungendosi all’anello di quella del Conero. Saranno quelle di Foglia, Metauro, Cesano, Musone, Potenza, Chienti, Tenna, Ete Viso, Aso, Tesino, Tronto le altre “sorelle” unite alla Ciclovia Adriatica per 500 chilometri totali, 250 dei quali finanziati per 50,3 milioni.