JESI – L’ampliamento del Centro Ambiente approvato dalla giunta comunale e che interessa la struttura di gestione dei rifiuti che si trova al Campo Boario (leggi l’articolo) non sfugge a Jesi in Comune. La forza di opposizione, infatti, commenta: «Le fregature, si sa, è meglio passarle quando le persone sono in vacanza, dunque disattente. Dietro amabili chiacchiere su uno scambio di “location”, c’è il regalo che l’amministrazione Bacci fa a San Giuseppe e a tutta la città: altri vent’anni e più di movimentazione dell’immondizia in pieno centro abitato».
L’intervento approvato dalla giunta riguarda la demolizione e la manutenzione straordinaria di alcuni immobili per un importo complessivo di 250mila euro. Jesi in Comune evidenzia come fosse previsto nel Prg lo spostamento del Centro Ambiente in una zona periferica: «Una piccola variante al Prg: la vendita dell’area a Jesi Servizi per salvare il bilancio della Stu (Società di Trasformazione Urbana, partecipata dal comune, ndr). Risultato: una privatizzazione che mette una pietra tombale sulla possibilità di recuperare l’area alla pubblica fruibilità. Quatti quatti, ci propinano il potenziamento del centro raccolta rifiuti, con incremento di tutte le criticità che porta: traffico, polveri, cattivi odori, sporcizia… A contatto diretto con scuole, campi da gioco, spazi per anziani; un parco alberato o quel che ne rimane. E soprattutto in deroga rispetto alle normative vigenti, perché ovviamente nessuno nel 2018 metterebbe un’area di smistamento dei rifiuti nel mezzo di un quartiere residenziale».
La forza di opposizione ribadisce: «Esisteva un progetto per spostare il Centro Ambiente, con la possibilità di accedere a finanziamenti pubblici agevolati, ed era una scelta logica, realizzabile (come è stata realizzata quasi dappertutto) e prioritaria. Un investimento che avrebbe restituito alla città un’area di quasi due ettari, accantonato per puntare sull’ampliamento dell’impianto attuale. “Non cambierà nulla rispetto ad adesso” dicono. E, in aggiunta a tutto quanto sopra, questo è ciò che dovrebbe più farci infuriare».