Jesi-Fabriano

Presta 10mila euro ad agricoltore in difficoltà e ne chiede indietro quasi il doppio, 66enne condannato per estorsione e usura

Dovrà scontare sei anni Umberto Spinelli, 66 anni, finito a processo per una somma di denaro prestata al titolare di una azienda agricola di Osimo con sede anche a Jesi. Oggi la sentenza al collegio penale del tribunale di Ancona dove l'imputato è stato invece assolto dal reato di usura nei confronti di una ditta di costruzioni

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ANCONA – L’attività in difficoltà economica lo porta a chiedere un prestito di 10mila euro e poi si ritrova a doverne restituire quasi il doppio. Vittima un agricoltore di una azienda di Osimo con sede anche a Jesi che ha trovato il coraggio di denunciare tutto e far finire a processo con l’accusa di estorsione ed usura Umberto Spinelli, 66 anni, di Montemarciano. Per l’imputato oggi è arrivata la condanna a sei anni e otto mesi di reclusione, decisa dal collegio penale presieduto da Giovanni Spinosa. A Spinelli era contestata l’usura anche su due amministratori di una ditta di costruzioni con sede nel capoluogo dorico ma da questo capo è stato assolto perché il fatto non sussiste. Il pm Rosario Lioniello aveva chiesto una condanna a 9 anni per tutti e tre i capi.

LA VICENDA. Tramite conoscenze in comune, l’agricoltore osimano era arrivato a Spinelli. Stando alle accuse aveva ricevuto un prestito di 10mila euro e in cambio doveva ridare la cifra maggiorata di 7mila euro di interessi. Un interesse del 20% al mese. Oltre al denaro da restituire, l’agricoltore aveva dovuto dare anche una macchina operatrice semovente del valore di 25mila euro, a garanzia del pagamento. Il versamento degli interessi era avvenuto in quattro volte, fine febbraio 2012 (2mila euro), fine marzo (2mila euro), fine aprile (mille euro), fine maggio (2mila euro) e, l’ultima il 6 agosto (mille euro) che però non è andata a buon fine per l’arresto dell’imputato, difeso dall’avvocato Silvia Pennucci, che ha sempre respinto le accuse e probabilmente ora ricorrerà in appello. Dopo il prestito sarebbero seguite anche minacce contro l’agricoltore, per fare pressioni sulla restituzione del denaro. «Devi portarmi rispetto – avrebbe detto l’imputato – gli altri possono arrabbiarsi, domani vengo da te e facciamo due paroline». Spinelli è stato condannato anche alla confisca di 7mila euro, la cifra ritenuta del profitto e al pagamento di 3mila euro all’agricoltore che si è costituito parte civile attraverso l’avvocato Cristian Palpacelli.