ANCONA – «Siamo fortemente preoccupati, perché i segnali che ci arrivano fanno pensare che l’hub logistico di Amazon stia sfumando». Così il capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi sul caso Amazon che nei giorni scorsi aveva provocato delle prese di posizione sia da parte del mondo della politica che industriale.
«Da parte nostra – spiega il dem – c’è la massima disponibilità a costruire una cabina di regia con tutti gli attori politici e sociali affinché il progetto, nonostante i tanti errori commessi dalla giunta regionale, possa essere salvato e realizzato nell’unico sito possibile che è quello di Jesi. Anche perché, se qualcuno non l’avesse capito, è bene chiarire che le alternative al nostro Interporto non sono di ordine regionale, ma nazionale o internazionale».
Il capogruppo del Partito Democratico torna alla carica sulla questione e spiega «lo abbiamo fatto nei mesi scorsi, lanciando al presidente Acquaroli l’allarme sui rischi derivanti dalla dilatazione dei tempi della negoziazione e continueremo a farlo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. Siamo infatti convinti che di fronte a un’opportunità così importante per rilanciare l’occupazione e l’economia del territorio, tutti – istituzioni, partiti, imprese, sindacati e associazioni di categoria – hanno il dovere di pensare le Marche come un sistema integrato, rifuggendo da estemporanei e inutili localismi».
Secondo il dem «il momento è cruciale e purtroppo mi sembra che la giunta Acquaroli, resasi conto dei danni creati dal suo immobilismo, stia cercando di recuperare con un’azione caotica e confusionaria che rischia di peggiorare ulteriormente la situazione. Ciò che serve ora- conclude – , invece, è freddezza, capacità di visione e soprattutto unità di intenti per tentare di superare immediatamente gli intoppi burocratici, colpevolmente trascurati fino a oggi, e riaprire immediatamente la trattativa con Scannel e Amazon al fine di non far sfumare un’imperdibile occasione di sviluppo per Jesi, la Vallesina e le Marche».