ANCONA – Scoppia la polemica sul polo logistico Amazon: secondo il consigliere regionale del Pd Romano Carancini e la deputata dem Alessia Morani non sorgerebbe a Jesi, in quanto come spiega la parlamentare «Amazon non investirà a Jesi ma a Valencia in Spagna».
Il tema era stato al centro di una riunione congiunta delle Commissioni Sviluppo economico (presidente Andrea Putzu) e Governo del territorio (presidente Andrea Antonini) che si è svolta oggi nell’Aula consiliare di Palazzo Leopardi alla presenza dei consigli d’amministrazione di Interporto Marche Spa (presente il Presidente Massimo Stronati), della Svem (con il Presidente Andrea Santori e i consiglieri Monica Mancini Cilla e Tablino Campanelli) e dell’assessore regionale al Bilancio, Guido Castelli.
Il consigliere regionale Romano Carancini in un post su Facebook scrive: «Ritengo che la Regione Marche e forse anche il Comune di Jesi sulla vicenda Amazon abbiano diverse circostanze da chiarire dopo 18 mesi di governo». Secondo il dem infatti «il progetto Amazon di Jesi è stato destinato a Valencia dopo che quello delle Marche ha avuto problemi. Egli aggiunge che sta tentando di recuperare con un nuovo progetto – prosegue – ma la sostanza è che il progetto originario è tramontato».
Il consigliere del Partito Democratico aggiunge che «Ciccioli, nel suo intervento, smentisce» sul fatto «che Amazon per ora è volata in Spagna» e puntualizza che «il Pd, ad ogni livello istituzionale, lavora per quell’insediamento fondamentale per la ricaduta sul lavoro delle persone ma denuncia il fallimento di chi ad oggi non lo ha portato a termine».
Alla polemica si aggiunge anche la parlamentare dem Alessia Morani, la quale in una nota stampa dichiara: «Amazon non investirà a Jesi ma a Valencia in Spagna e la responsabilità, gravissima, è tutta del sindaco Bacci e del presidente della Regione Marche Acquaroli». Secondo Morani la multinazionale americana ha infatti deciso di effettuare l’investimento relativo all’hub di riferimento centroeuropeo previsto sul territorio di Jesi in Spagna, a Valencia, per «la debolezza della filiera istituzionale».
«Questa partita – accusa Morani – è stata gestita con errori, incapacità, confusione da parte di Regione e Comune. Ci siamo più volte resi pubblicamente disponibili con le istituzioni locali per provare a recuperare questo investimento ma nessuno ci ha interpellato. Avremmo potuto dare una mano ma, evidentemente, si è voluto perdere volontariamente questa straordinaria opportunità per la comunità marchigiana. Bacci e Acquaroli sono responsabili di questo fallimento e di non dare un futuro a una regione che ha pagato tantissimo la crisi economica, le delocalizzazioni e che in questo momento avrebbe bisogno come il pane di avere investimenti così importanti. Si portano addosso una responsabilità, soprattutto verso le future generazioni, che è un macigno», conclude la deputata dem.
In una nota stampa la Regione spiega che i presidenti della II e III Commissione consiliare Andrea Putzu e Andrea Maria Antonini hanno sottolineato che «l’esigenza avvertita ed alla quale si è inteso dare una prima risposta è quella di avere il maggior numero possibile di informazioni e di condividere le tappe di un percorso che fin ad oggi è stato particolarmente complessi».
«Ci siamo insediati da pochissimo tempo – dichiara il presidente di Interporto delle Marche Massimo Stronati– e stiamo facendo un grande lavoro per riprendere i fili del discorso. Siamo convinti che possano essere attivati nuovi percorsi per recuperare la situazione. Abbiamo già avuto contatti con Scannell e con tutti gli altri soggetti interessati».
Nella nota della Regione si legge che «di recente il nuovo Cda di Interporto ha sollecitato il Comune di Jesi ad avviare la procedura urbanistica per ospitare il polo logistico. Il 4 maggio, attraverso una delibera di Giunta, l’ente locale ha approvato la necessaria variante. Si dovranno, comunque, attendere 50 giorni per le eventuali osservazioni».
Secondo il presidente della II Commissione Andrea Putzu «è importante procedere su Amazon garantendo e sviluppando il potenziamento di Interporto. Siamo disponibili a condividere tutte le azioni che vorranno essere messe in campo». Da parte dei consiglieri del gruppo Pd la richiesta di acquisizione degli atti che hanno accompagnato l’intera vicenda e quella di rendere possibili nuove audizioni con i diretti interessati.