JESI – Ancona vende le quote della società Interporto, Jesi non ci sta. Attriti fra le due città a seguito della decisione dell’amministrazione del capoluogo dorico di mettere sul mercato la partecipazione azionaria alla struttura intermodale della Coppetella (leggi l’articolo).
I vecchi tempi delle sinergie sono davvero lontani. E pensare che i due sindaci avevano persino ipotizzato di unire le forze su determinati servizi, tanto da organizzare convegni e conferenze stampa congiunti. Un confronto che sembra essersi interrotto.
«La società è stata riconosciuta strategica dalla regione Marche, c’è una delibera in merito – ricorda il sindaco Massimo Bacci -. Parliamo infatti di una infrastruttura che, relativamente al settore merci, completa l’offerta dei servizi che porto e aeroporto possono proporre ai propri clienti. Il contratto che sarà presentato ufficialmente domani, 11 agosto, dà l’avvio ad una serie di iniziative (118 regionale, logistica sanitaria regionale, stoccaggio grano ed altre iniziative) che dimostrano come la infrastruttura sia concretamente strategica per il territorio di riferimento».
Ed ecco l’attacco: «La scelta politica di vendere le quote da parte dl comune di Ancona – osserva Bacci – conferma la miopia di chi la propone e il non rispetto delle priorità regionali e dei Comuni della provincia di Ancona. In questo caso di Jesi e dei comuni della vallesina, cosa che, alla luce di numerose esperienze vissute in questi anni, non mi sorprende affatto».