JESI – Un anno ancora per la bonifica dell‘area ex zuccherificio Sadam. Tempistiche che non vincolano comunque l’eventuale installazione del biodigestore, sebbene il sindaco Massimo Bacci abbia fatto capire che l’iter sarà molto lungo e complesso.
«Relativamente all’ipotesi di installare l’impianto per il trattamento della frazione organica dei rifiuti in via della Barchetta – ha spiegato in consiglio comunale l’assessore all’ambiente, Cinzia Napolitano -, non ci sarebbe bisogno di aspettare la fine della bonifica». È stata la consigliera di Jesi in Comune, Agnese Santarelli a chiedere delucidazioni sulla bonifica.
«Sul sito dell’ex zuccherificio – ha specificato l’assessore Napolitano – era stata preventivamente effettuata una analisi di rischio, dalla quale è risultato che l’unica matrice da trattare era quella relativa alle acque. È stabilito nel programma di bonifica che per i primi due anni vengano effettuati monitoraggi periodici ogni tre mesi. Dai controlli effettuati, ad oggi è risultata bonificata la maggior parte degli inquinanti. Restano due elementi: nichel e manganese. Nel giro di un anno la matrice acque si potrà considerare bonificata».
Oltre alla zona Interporto, il Comune ha dato la propria disponibilità a ospitare il biodigestore nei piazzali ex Sadam, a determinate condizioni. «Sono cinque mesi che abbiamo dato la nostra disponibilità – ha polemizzato Bacci – e si stanno solo attendendo pareri (Anac e antitrust, ndr) poi, una volta che arriveranno, dovrà essere effettuato l’approfondimento politico. Forse ci vorrà un altro anno. Non credo che l’Ambito (Ata, ndr) possa pensare che si attendano ancora i tempi degli intrecci a cui siamo abituati per arrivare non si sa a quale fine. Ci saranno altri mesi, forse un anno, dopo l’acquisizione di questi pareri. Si è persa un’occasione per il territorio».