JESI – Il giallo sulla scomparsa di Andreea Rabciuc, la 27enne di origini rumene svanita nel nulla dal 12 marzo dopo una festa su un casolare sulla Montecarottese, si infittisce sempre di più. La Procura di Ancona ha aperto un fascicolo per “sequestro di persona” e l’unico indagato, al momento, è solo il fidanzato Simone Gresti, 43enne di Moie. Della giovane non si hanno più notizie da troppi giorni, ma nessuno si arrende e si continua a cercarla. Il consulente della Procura, il medico legale dottor Adriano Tagliabracci, ha depositato nei giorni scorsi la sua perizia sull’auto di Simone Gresti, una Audi A3 che continua a restare sotto sequestro: dalle analisi sarebbero emerse tracce ematiche appartenenti proprio ad Andreea. Ma l’indagato non si scompone: «io sono tranquillo, immagino che siano solo minuscole tracce vecchie…stavamo spesso insieme in macchina e il sedile posteriore era …molto frequentato».
Si attende invece per metà mese la conclusione dell’analisi forense sui dispositivi sequestrati: l’analista forense Luca Russo sta ancora scandagliando il cellulare di Andreea, i due in uso a Gresti e altri due cellulari sequestrati a persone a loro vicine. Dal mondo virtuale, che tanto Andreea frequentava con abilità, potrebbero emergere novità interessanti. Così come dall’analisi delle chat, dei like e dei contatti. Proprio dai social spunta un elemento nuovo: nel corso della trasmissione “Chi l’ha visto?” sono state mostrate delle foto postate da Omar, un amico di Andreea e Daniele, l’ex impegnati il 30 maggio scorso in una grigliata. Sotto alle foto, tra i like ne compariva uno con un nickname abbinato al nome di una persona che sia Simone che Andreea conoscono, ma l’Id era “Andreea1048”. Elemento che è subito balzato agli occhi. «Spero che sia lei – dice Simone – era brava a clonare i profili, lo faceva spesso. Lei sarebbe capace di una cosa del genere, era molto brava con i social e aveva tanti profili. Ma io me ne accorgevo e mandavo messaggi di prova che arrivavano al suo cellulare. Queste stranezze ne ho viste spesso».
Sempre nel corso della trasmissione è emerso che all’indomani della sparizione, quando la mamma Georgeta aveva presentato denuncia ai Carabinieri e la macchina dei soccorsi era scattata, sia Simone che Daniele sarebbero andati a cercarla. Simone va a cercarla a casa di un amico, Omar, a Jesi ma non c’è. Mentre l’ex fidanzato, Daniele, il quale aveva dichiarato alla trasmissione “Chi l’ha visto?” di avere un appuntamento con Andreea la mattina del 12 marzo, si reca in un altro casolare a Montecarotto luogo dove abitualmente un’associazione musicale organizza dei rave party. Ci va insieme a un amico, Antonio. E come racconta lo stesso proprietario del casolare alla giornalista di Rai3 arriva sconvolto: «era confuso, diceva “è morta, è morta, ha fatto una finaccia, è successo un casino, tanto è morta. Vado dalla madre e facciamo la denuncia, tanto è morta”…» avrebbe farneticato Daniele in modo confuso al proprietario del casolare, il quale ha comunque messo a disposizione dei Carabinieri l’area per un controllo. E in questo vorticoso avvicendarsi di elementi nuovi, vecchi, veri o presunti tali, spunta una confidente.
Ce lo racconta l’avvocato difensore di Gresti, Emanuele Giuliani. «Abbiamo preso contatto con una persona che aveva riferito di aver saputo che nei giorni successivi alla scomparsa Andreea sarebbe stata a bordo di una autovettura rimasta coinvolta in un incidente stradale», dice il legale che ha dato mandato al loro consulente, il titolare dell’Agenzia “Servizi Investigativi srl” di Ancona dottor Andrea Ariola di cercare riscontri anche consultando i carrozzieri della zona e visionando delle telecamere di aziende. Sembra che questo testimone abbia fatto dietro-front alla richiesta del difensore di una deposizione scritta da presentare ai Carabinieri. Lo stesso Giuliani ha tentato di informare gli inquirenti di questa novità, mettendosi a disposizione, come fatto con tutte le informazioni acquisite nel corso dell’indagine. Pertanto al momento, la posizione di questo testimone è al vaglio così come l’attendibilità di quanto detto. Simone Gresti continua a essere l’unico indagato. E’ stanco, ma queste segnalazioni e le tracce social riaccendono in lui la speranza che la sua Andreea possa essere viva da qualche parte. «Alterno dei momenti in cui sono molto giù – racconta – e temo che le sia capitato qualcosa e che non la rivedrò più, ad altri come questo dopo il misterioso like col suo Id in cui la speranza di riabbracciarla si fa più forte. Perché penso che sia lei, spero che sia lei e che si faccia viva con la madre e con noi, dopotutto io l’ho sempre trattata bene».