JESI – Sta per chiudersi un anno difficile, terribile per alcuni. Terribile per Georgeta Cruceanu, la mamma di Andreea Rabciuc la giovane di origini rumene scomparsa dall’11 marzo dopo una festa in una roulotte sulla Montecarottese. La ragazza, campionessa di tiro a segno, ha compiuto 28 anni nella terra degli scomparsi, quel limbo doloroso e buio dove si perdono tante, troppe persone senza più essere ritrovate, senza sapere se si cercano vivi o si debbano piangere dei morti.
Andreea è svanita nel nulla da quell’11 marzo. Le ricerche non si sono mai fermate, anzi la Procura di Ancona – il fascicolo è in mano alla procuratrice Irene Bilotta – ha prorogato le indagini di altri sei mesi. L’unico indagato, al momento, per sequestro di persona, resta Simone Gresti, 44 anni, il fidanzato di Andreea e ultima persona ad averla vista viva. Era con lei quella sera della festa alla roulotte, insieme a un’amica e al proprietario del mezzo e del podere, Francesco. La coppia ha avuto una accesa discussione, poi lei che scappa via senza cellulare (resta nelle mani di Gresti) e se ne va incamminandosi sulla Montecarottese. Eppure nessuno la vede. Aveva un appuntamento quella mattina con l’ex ragazzo Daniele, presenza ingombrante nella storia tra Andreea e Simone. Eppure lei non lo avrebbe chiamato, né lui si sarebbe impensierito da quel silenzio nonostante avessero un appuntamento.
Della ragazza si perdono le tracce su quella lingua d’asfalto che collega Montecarotto a Jesi e Moie di Maiolati Spontini. Campi, ruderi, laghetti, ruscelli, pozzi e persino la cava a valle, sono stati ispezionati dai Carabinieri, dai volontari della Protezione civile, dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Niente. Ricerche condotte per cielo, terra e acqua. Questi mesi di siccità, poi di raccolto del grano, di alluvioni e di agenti atmosferici così diversi non hanno eppure restituito neanche una minima traccia. Né un cadavere. Né un oggetto, un lembo di stoffa, la cuffia rosa con le orecchie da coniglio che indossava Andreea il giorno della scomparsa, né il suo zainetto verde fluo. Niente di niente. Neanche una minima traccia. Si continua a indagare nel mondo del web, scandagliando profili e contatti della ragazza. La disperazione cresce. La madre non si rassegna, come potrebbe? Il 7 dicembre sulla tavola ha messo una torta, come faceva sempre dal 1994: la torta di compleanno della sua bambina. Ma Andreea non ha potuto spegnere le candeline rosa dei suoi 28, raggiunti nella terra degli scomparsi.
La madre le scrive un commovente post, come se parlasse direttamente a lei. «Dolcissima e carissima figlia mia – scrive disperata la mamma rivolgendosi direttamente alla sua creatura – sono passati 9 mesi e ancora non ho notizie di te. Una cosa la so: ti hanno portato via da me e da quel giorno è calata la notte. Dove sei adorata di mamma? Sento ancora il tuo profumo. 7 12 94 il giorno più bello della mia vita. Oggi è il tuo compleanno e lo voglio festeggiare come piace a te, con la torta, soffiando le candeline per esprimere il tuo desiderio. Soffierò al posto tuo ed esprimerò il mio. Ti voglio con me. Devi tornare dalla tua mamma – conclude Georgeta Cruceanu -. Ti amo e ti aspetto, ti aspettiamo tutti. Essere tua madre è un onore immenso».
E se nei mesi scorsi si erano ventilate ipotesi e azzardati avvistamenti, adesso è sceso il silenzio. Gresti è tornato alla sua vita di sempre, lavoro, paese, amici. È tranquillo, continua a sostenere di non averle fatto nulla. Tuttavia, la Procura non ha ancora disposto il dissequestro dei suoi effetti personali: l’Audi, un computer, un tablet, un cellulare. L’ex fidanzato Daniele intanto ha lasciato Jesi dove viveva e lavorava, per trasferirsi al nord. Anche le altre persone, sentite dagli inquirenti come informate sui fatti e che gravitavano insistentemente attorno ad Andreea, sembrano essere tornate alla loro vita di sempre, come se fosse un capitolo chiuso. Ma non lo è. «Questo anno sta per chiudersi e il mio pensiero va alla madre di Andreea – dice l’avvocato Emanuele Giuliani difensore di Gresti –, non sono più arrivate segnalazioni, c’è un silenzio assordante su questo caso… immagino quanto questa donna starà soffrendo senza sapere nulla. Mi auguro che il 2023 si apra con una svolta positiva, quella che abbiamo sempre atteso».