Jesi-Fabriano

«Animali tenuti come nel medievo», la denuncia delle guardie zoofile

Pochissime amministrazioni locali hanno aderito alle convenzioni con le Guardie Zoofile per prevenire abbandoni, omissione di microchip, cucciolate abbandonate. Il racconto della realtà in Vallesina dalle parole di Monica Pierella, guardia zoofila da tre anni e vice presidente del circolo Legambiente Azzaruolo di Jesi

JESI – Proprietari di animali in Vallesina sotto la lente delle guardie zoofile. Con il compito di controllare il rispetto delle normative vigenti, le guardie zoofile hanno eseguito una cinquantina di interventi ma Monica Pierella, guardia zoofila da tre anni e vice presidente del circolo Legambiente Azzaruolo di Jesi, evidenzia criticità. «Nel 2017 – spiega – ci sono ancora detenzioni alla stregua del Medioevo: cani detenuti a catena, cani che non mangiano regolarmente ogni giorno, cani che non hanno la possibilità di sgambare quotidianamente, cani che non hanno mai socializzato e sfociano in atteggiamenti di aggressività, cani che nonostante siano infestati da parassiti, portatori di malattie come la “rickettsiosi” dannosa sia per l’animale sia per l’uomo, non vengono curati, cani che sono isolati in un box senza essere considerati esseri senzienti come invece le leggi regionali sottolineano. Le normative in atto vietano la catena, impongono una tettoia, cibo e acqua, una cuccia ben coibentata, una possibilità di sgambare, di interagire e menzionano l’isolamento sensoriale come reato».

Da un anno circa le guardie hanno affrontato le situazioni più diverse dai maltrattamenti gravi alle detenzioni non idonee ma anche storie di difficoltà e amore profondo dei proprietari verso i loro cani o gatti che spesso si traducono in un ritorno al canile per motivi economici del proprietario. Fondamentale, secondo Pierella, affinché tutti i soggetti svolgano bene il loro lavoro nell’interesse del benessere animale è la collaborazione delle amministrazioni locali «che possono rinnovare le ordinanze comunali in materia di animali d’affezione, creare aree idonee per le sgambature, delegare ad organi competenti come le Guardie Zoofile Legambiente la vigilanza, creare progetti per le sterilizzazioni degli animali di proprietà e tanto altro, con lo scopo di educare i cittadini ad un atteggiamento consapevole e responsabile che va dalla semplice raccolta delle deiezioni al rispetto delle norme che regolano nel dettaglio le modalità di detenzione. Le amministrazioni possono inoltre partecipare dando il loro contributo ad iniziative come “Animali in Città”, l’indagine di Legambiente che valuta le performance sulla gestione degli animali nelle città italiane».