JESI – Centro sociale di via Tessitori gremito sabato sera per la giornata nazionale “Basta con i fascismi”. «L’Anpi nazionale ha indetto una giornata contro i fascismi a cui l’Anpi Jesi ha deciso di aderire concentrandosi sul razzismo» ha detto la presidente jesina Eleonora Camerucci. Oltre all’associazione dei partigiani, hanno aderito l’Amiv, il centro culturale Al Huda, la comunità Bengalese, Cgil, Arci, Gus e Coss, la Marche, Casa delle Culture e Consulta della Pace. Ad aprire la festa sono stati i bambini della comunità bengalese. L’occasione anche per ricordare il «grave attentato di Manchester, ritengo che questa festa sia la vera dimostrazione che si può stare insieme, in pace, superando ogni pregiudizio» ha concluso Camerucci. A raccontare l’accoglienza nel nostro paese è stato un operatore del settore, Drissi El Mostafa mediatore culturale interculturale della Casa delle Culture: «In Italia c’è un sistema di accoglienza molto forte. Con i ragazzi che arrivano facciamo un gran lavoro: nella realtà jesina posso dire che una volta fatta conoscenza c’è un grande rispetto per queste persone che fuggono da situazioni per noi inimmaginabili. Attorno a questo settore circolano troppe bufale, una su tutti i 35 euro al giorno: nelle mani di questi ragazzi arrivano 2.50 euro, il resto dei soldi girano nell’economia del nostro paese, nei negozi per fare la spesa, nelle case che li ospitano e dove paghiamo l’affitto, e sono gli stipendi degli italiani che lavorano in questo settore». «Queste persone non scappano dal loro Paese per avere una macchina nuova o per vestirsi alla moda, ma per sopravvivere» ha aggiunto Hassan Boussabaa, mediatore interculturale Gus, la serata è proseguita con assaggi di cibi e bevande internazionali e il concerto del “Canzoniere dell’Anpi” dedicato a Giulio Regeni.
L’Anpi fa il pieno a San Giuseppe
Una giornata per parlare di accoglienza, dei diritti dei rifugiati con testimonianze dirette degli ospiti dei servizi di accoglienza richiedenti protezione internazionale