Jesi-Fabriano

Anziana cardiopatica trascinata per strada e ferita alle mani durante lo scippo al cimitero

Non voleva mollare la presa. Gli agenti del Commissariato l'hanno ritrovata accasciata a terra e con le mani insanguinate. La Polizia, poi, ha arrestato i due complici, un clandestino liberiano e un ucraino, rintraccati alla stazione ferroviaria di Jesi

Via Friuli presso il cimitero, dove è avvenuto lo scippo e dove la Polizia ha ritrovato l'anziana ferita
Via Friuli presso il cimitero, dove è avvenuto lo scippo e dove la Polizia ha ritrovato l'anziana ferita

JESI – Sono stati chiariti i contorni dello scippo al cimitero avvenuto nella giornata di ieri, 5 novembre, del quale era rimasta vittima un’anziana cardiopatica, trascinata per strada e che ha riportato lesioni alle mani nel tentativo, inutile, di non mollare la propria borsa.

Gli agenti del Commissariato di Jesi hanno tratto in arresto T. E., liberiano, clandestino sul territorio nazionale e M.Y. ucraino, con l’accusa di rapina impropria. Entrami sono ventenni.

Il giudizio per direttissima, tenutosi questa mattina si è espresso con l’arresto convalidato del liberiano in carcere e l’obbligo di dimora per l’ucraino.
Questa la ricostruzione dei fatti, come ha spiegato il vice questore aggiunto Michele Morra, dirigente del Commissariato.

Erano appena passate le 11 quando una volante del 113 notava vicino al cimitero un’anziana signora accasciata a terra con le mani insanguinate.
La donna si era recata al cimitero a far visita al defunto marito quando, mentre percorreva la vicina via Friuli, veniva raggiunta all’improvviso alle spalle da un giovane che le strattonava la borsa dalle mani.

La zona del cimitero di Jesi
La zona del cimitero di Jesi

Un vero e proprio scippo. Ma lo scippatore non aveva fatto i conti con la volontà dell’anziana di non cedere la sua borsa, tanto è vero che la stessa donna opponeva resistenza, e questo le costava l’essere trascinata per un tratto di strada subendo anche alcune lesione alle mani.

Lo scippatore, ovviamente, aveva la meglio per poi darsi alla fuga attraverso i campi. L’anziana, però, al dileguarsi del giovane di colore veniva soccorsa da un altro giovane, risultato essere complice del precedente, il quale si metteva a rincorrerere lo scippatore promettendo all’anziana signora di restituirle la borsa. Cosa che non è avvenuta, un modo per dileguarsi insieme. Pochi minuti dopo transitava una volante del Commssariato e l’equipaggio a bordo notava l’anziana in condizioni di difficoltà.

Ricostruito l’accaduto, «un fatto molto grave per la città di Jesi», partiva la caccia ai due, sulla base delle descrizioni fornite dall’anziana, da parte della Polizia e delle pattuglie dei Carabinieri.

Il vice questore aggiunto Michele Morra

Non passava molto tempo e il liberiano e l’ucraino venivano rintracciati alla stazione ferroviaria. Interrogati negavano qualunque coinvolgimento ma la successiva perquisizione alla quale venivano sottoposti riportava alla luce, rinvenuta nelle tasche di uno dei due, una vecchia moneta da 10 lire che la donna aveva indicato avere nella borsa.

 

Trasferiti al Commissariato, dopo alcune ore di interrogatorio ammettevano il fatto facendo anche ritrovare la borsa della quale si erano liberati.

La refurtiva recuperata
La refurtiva recuperata