JESI – Buon giorno professore, come va?
«Va che sono sotto censura da parte di Facebook per quanto riguarda l’invio dei miei post ai gruppi. Scattata mercoledì 15 novembre scorso, terminerà mercoledì 22 novembre alle 9,52. Ed è già la terza volta che mi “oscurano” nel giro di un mese e mezzo. Per quanto riguarda la mia pagina, invece, tutto normale, continuo a scrivere tranquillamente. Per i miei post siamo arrivati a 33 mila contatti e questo forse disturba qualcuno in relazione ai contenuti che esprimo».
Armando Ginesi, docente e critico d’arte, giornalista, console emerito di Russia, oggi 18 novembre, si è occupato della morte del “capo dei capi” della mafia, Totò Riina.
«Non capisco il perché di tutto questo, o forse l’ho capito bene… Comunque, ho scritto loro che doveva trattarsi di un errore. E mi hanno risposto, due giorni dopo, anche se in genere non rispondono mai, dicendomi che si erano sbagliati, che il post incriminato – “Asia Argento, l’orco di Hollywood e il Mossad (!?!?)“, che si può leggere sulla sua pagina Fb, ndr – era consono con le loro direttive e i loro parametri e che avrebbero immediatamente provveduto al ripristino. Sto ancora aspettando…».
Controlli che si incrociano comunque perché, spiega Ginesi, «anche io ho chi controlla per la mia sicurezza. Per il ruolo che rivesto di console emerito di Russia ho una super protezione del mio computer che deriva dal consolato. Uno scudo al top anche se non si è mai traquilli al 100 per cento».
Da ciò si è potuto appurare che «in alcuni report da me ricevuti stanno venendo fuori cose interessanti, tra le quali anche che segnalazioni a Fb arrivano pure da Jesi, segnalazioni che non gradiscono alcuni miei post. Ma non sono quelle che determinano la censura. La mia ha altre origini, di tipo politico e geopolitico. Inoltre, è una fregnaccia quella dell’algoritmo con le parole chiave che fanno scattare automaticamente la censura. Ci sarà pure, però c’è anche chi fisicamente controlla H24, mica soltanto me, ma determinate persone».