Jesi-Fabriano

Sorveglianza speciale violata, rientra a casa ma trova i Carabinieri che lo arrestano

Si tratta di un tunisino gravato da numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio, molti dei quali commessi proprio in città. Non è sfuggito agli stringenti controlli messi in atto dalla Compagnia di Jesi

Il maggiore Benedetto Iurlaro, comandante della Compagnia Carabinieri di Jesi, ha rinforzato i controlli sul territorio per contrastare i reati contro il patrimonio
Il maggiore Benedetto Iurlaro, comandante della Compagnia Carabinieri di Jesi, ha rinforzato i controlli sul territorio per contrastare i reati contro il patrimonio
JESI  – Sottoposto a sorveglianza speciale – su richiesta del Comando della Compagnia Carabinieri di Jesi – con l’obbligo di soggiorno nel nostro Comune per tre anni con la prescrizione di rimanere nella propria abitazione dalle 21 alle 7 del giorno successivo, un 23enne tunisino è stato arrestato dai militari dell’Arma che non lo hanno trovato in casa durante un controllo specifico.
Il giovane, già gravato da numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio, in particolare furti, molti dei quali commessi proprio a Jesi, se pensava di farla franca aveva sbagliato i suoi conti.

Infatti, proprio in relazione ai recenti furti commessi nel territorio di competenza, il comandante della Compagnia, maggiore Benedetto Iurlaro, ha ulteriormente rinforzato i controlli, soprattutto nei confronti di persone che hanno precedenti specifici, procedendo anche a perquisizioni domiciliari.

Il maresciallo Roberto Scarpone
Il maresciallo Roberto Scarpone
Nel quadro di questa direttiva operativa anche nei confronti del tunisino, la sera di sabato scorso 25 novembre, i militari del Nucleo Radiomobile, al comando del maresciallo Roberto Scarpone, hanno eseguito un controllo mirato per verificare il rispetto delle prescrizioni.
Ma il giovane tunisino nella sua abitazione, che è stata anche perquisita, proprio non c’era.
Ai Carabinieri, perciò, non è rimasto altro che attendere il suo rientro a casa, che è avvenuto poco prima che scattasse l’orario entro il quale, invece, gli sarebbe stato lecito uscire. Vale a dire le 6,30 di domenica mattina, 26 novembre. Per lui un “buongiorno” tutto particolare.
Perché ricorrendone i presupposti, è stato dichiarato in arresto e condotto in caserma per le formalità di rito, al termine delle quali è stato condotto agli arresti domiciliari così come disposto dal Pm di turno. Il lunedì mattina, durante la celebrazione del rito direttissimo, il giudice, lo ha rimesso in libertà disponendo ancora gli obblighi della sorveglianza speciale. Nucleo Operativo Radiomobile, la Stazione, sono impegnati nelle indagini relative agli ultimi furti. Lo scopo è quello di accertare la presenza del tunisino in corrispondenza dei luoghi, delle abitazioni, dove sono stati perpetrati.