JESI – Fileni e Caterpillar a supporto del Museo Federico II Stupor Mundi, avvalendosi dello strumento dell’Art Bonus. Le erogazioni liberali effettuate dalle due aziende – 20 mila euro della ditta Fileni Alimentare Spa e 5 mila di Caterpillar Hydraulics Italia – hanno contribuito ai 150 mila euro annui a fondo perduto versati dall’amministrazione comunale, sulla base dell’accordo di gestione, alla start-up che del museo multimediale dedicato allo Svevo si è aggiudicata la cura dalla scorsa primavera.
Il binomio Caterpillar- Comune di Jesi era stato peraltro quello che, a livello nazionale, aveva “battezzato” l’utilizzo per la prima volta dello strumento – introdotto a suo tempo dal ministro ai beni culturali Dario Franceschini – che premia con un credito di imposta del 65% le erogazioni liberali in denaro per interventi a favore di cultura e spettacolo. La multinazionale di via Roncaglia aveva finanziato, per quasi 20 mila euro, il restauro della “Deposizione di Cristo nel Sepolcro” di Lorenzo Lotto custodita in Pinacoteca. Da allora sono stati una quindicina gli interventi realizzati avvalendosi dell’Art Bonus, fra tele e antichi testi della Biblioteca Planettiana
In particolare del recupero di uno scudo in pietra del XV secolo, raffigurante un leone rampante e collocato a Palazzo della Signoria, si finì a parlare, presente l’artigiano jesino Andrea Gambadori che l’aveva finanziato, anche all’Auditorium di Mecenate a Roma, col ministro Franceschini, fra le esperienze da portare ad esempio facendo il punto sui primi risultati nazionali dell’Art bonus. Atro corposo intervento quello con il quale per 15 mila euro il Consorzio Servizi Vallesina ha ridato lustro al Monumento ai Caduti di piazza Indipendenza. Ma anche i 7.500 euro destinati dall’Ottica Carletti al restauro del dipinto a olio su tela raffigurante “Noli me tangere” di Arcangelo Aquilini, conservato sempre in Pinacoteca.
Dall’autunno 2019 il Museo Federico II Stupor Mundi è divenuto proprietà del Comune – che ne ha poi assegnato gestione e rilancio impegnandosi per tre anni a un contributo annuo appunto di 150 mila euro- e la struttura è stata inserita fra i possibili destinatari degli interventi di mecenatismo finanziabili da privati facendo ricorso allo strumento dell’Art Bonus.
Fra i restauri in lista restano quelli della storica Fonte di San Marco, con nuovi impianti di illuminazione e videosorveglianza (60 mila euro), di volte e archi della Chiesa di San Marco (51 mila), degli appartamenti ottocenteschi di Palazzo Pianetti (40 mila), del portale rinascimentale d’ingresso al chiostro di Sant’Agostino (11 mila) e del portone ligneo cinquecentesco di San Bernardo (4.500). Ma ci sono anche diversi possibili regali al patrimonio culturale della città di minore entità, in particolare per la salvaguardia di antichi volumi.
Progetti finanziabili sono poi quello da 30 mila euro per la realtà aumentata a Palazzo Pianetti, un secondo da 20 mila per la valorizzazione dello scenario storico-archeologico della Riserva di Ripa Bianca e infine un impegno da 7.300 per una copia 3D del Lapis Aesinensis, prezioso testimone della viabilità d’epoca romana in Vallesina.