Jesi-Fabriano

Artigianato, lenta ripresa dei fatturati nelle Marche

Continua ad avere un peso fondamentale nell’economia regionale: 45.722 le imprese, 120 mila gli addetti pari al 27% di tutti i lavoratori marchigiani, rispetto ad una media nazionale del 17%. A Jesi presentati il “XXII Rapporto sull’economia globale e l’Italia” e "Trend Marche", con il sostegno di Ubi Banca

Un momento della prsentazione del XXII Rapporto sull’economia globale e l’Italia” a cura del Centro Einaudi all'Ubi Banca di Jesi
Un momento della prsentazione del XXII Rapporto sull’economia globale e l’Italia” a cura del Centro Einaudi all'Ubi Banca di Jesi

JESI – Il modello economico che ha fatto uscire dalla povertà 660 milioni di persone negli ultimi vent’anni potrebbe non essere più sostenibile a lungo, per i contraccolpi che genera sulle risorse e sull’ambiente. Una delle soluzioni che si sta affacciando è quella dell’economia circolare che, se applicata su scala mondiale, potrebbe generare 700 miliardi di dollari annui di risparmi di risorse: in sintesi, si tratta di risparmiare le risorse esauribili, massimizzare l’impiego di risorse rinnovabili, progettare beni ad uso prolungato, condividere i beni capitali.

È la tesi del “XXII Rapporto sull’economia globale e l’Italia” a cura del Centro Einaudi, uno studio che Ubi Banca sostiene e che sta presentando in questi giorni a livello nazionale. A Jesi, la tappa è stata questo pomeriggio presso l’auditorium del Centro Direzionale Fontedamo, nell’ambito di un convegno che ha lasciato spazio, nella sua seconda parte, anche alla presentazione dell’’indagine congiunturale sull’artigianato e le piccole imprese “Trend Marche” a cura di Cna Marche e Confartigianato Marche.

Giunto alla ventiduesima edizione, lo studio del Centro Einaudi analizza i trend macroeconomici e le dinamiche geopolitiche dell’ultimo anno, nel mondo e in Italia. “Un futuro da costruire bene” è il titolo del Rapporto 2018 curato da Mario Deaglio; in esame il trend del 2017, “un anno convulso” a livello mondiale, tra colpi di scena della presidenza Trump e conflitti veri o minacciati sulle piazze del Medio Oriente e della Corea, e con le incertezze dell’Italia stretta tra terremoto e sconquassi post elettorali, ma con la congiuntura economica che sarebbe «finalmente ad un giro di boa». Le prime protagoniste della ripresa italiana, che nel 2017 ha visto crescere il Pil dell’1,7 per cento – ossia al di sopra delle attese – sono state le esportazioni, con tre record: il migliore saldo attivo di bilancia commerciale da sempre (+51,6 miliardi di euro); il dimezzamento del deficit commerciale con la Germania e la forte crescita (+10,7 per cento) dell’export agroalimentare. «Il punto di svolta della crescita futura” – ha spiegato Giuseppe Russo coautore del Rapporto Einaudi – è probabilmente più vicino di quanto pensiamo ed è l’ammodernamento e il rinnovo delle infrastrutture. Ma occorre affrontare i nodi strutturali residui. Nei prossimi anni l’Italia dovrà rivedere le sue politiche sul capitale umano. L’implementazione delle nuove tecnologie, quelle digitali e dell’Industria 4.0, anche al livello delle Pmi, molto diffuse in Italia, può essere un’occasione per mettere mano a nuove politiche per creare il lavoro che manca».

Illustratto anche Trend Marche, l’Osservatorio su pmi realizzato da Cna e Confartigianato Marche, con UBI Banca, l’Università di Urbino, l’Università Politecnica delle Marche e l’Istat
Illustratto anche Trend Marche, l’Osservatorio su pmi realizzato da Cna e Confartigianato Marche, con UBI Banca, l’Università di Urbino, l’Università Politecnica delle Marche e l’Istat

Trend Marche, l’Osservatorio realizzato da Cna e Confartigianato Marche, in collaborazione con UBI Banca,  l’Università di Urbino, l’Università Politecnica delle Marche e l’Istat regionale, è stato illustrato da lario Favaretto dell’Università “Carlo Bo” di Urbino, mentre il Pro Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Gianluca Gregori, ha approfondito le tematiche relative alle imprese 4.0, all’innovazione e all’economia digitale nel sistema produttivo marchigiano.

La ricerca di Trend Marche ha preso in considerazione i bilanci di un campione di 3 mila imprese. Secondo l’osservatorio, il fatturato delle piccole e medie imprese marchigiane è tornato a crescere nel 2017, dopo aver fatto registrare una frenata due anni fa. Nonostante l’artigianato continui a vivere momenti di difficoltà – nel 2017 hanno chiuso 478 imprese artigiane, in dieci anni hanno cessato l’attività quasi 7mila imprese e si sono persi 19mila posti di lavoro –  secondo Favaretto le aziende rimaste hanno realizzato «un incremento del fatturato dell’1,3 per cento dovuto soprattutto al mercato interno. Meno forte la crescita del conto terzi, con un incremento del fatturato che si è fermato all’1%. Insieme al fatturato sono ripartiti anche gli investimenti e i consumi». L’artigianato continua ad avere un peso fondamentale nell’economia regionale: 45.722 sono le imprese, 120 mila gli addetti pari al 27% di tutti gli addetti marchigiani, rispetto ad una media nazionale del 17%.

Le imprese delle Marche scontano ancora un forte ritardo nella interazione digitale con il cliente. Il focus realizzato da Trend Marche sulla web economy e sui servizi 4.0 per le imprese della nostra regione, ci dice che solo il 10,6% delle imprese marchigiane con più di dieci addetti, nel 2017 ha venduto la propria merce on line rispetto ad una media nazionale del 12,5 per cento. Un risultato che ci colloca al terz’ultimo posto tra le regioni italiane, malgrado il balzo in avanti rispetto al 2016, quando a vendere on line era solo il 5,8 per cento delle imprese marchigiane. Per ridurre il ritardo digitale servono servizi 4.0 per sviluppare il marketing, la ricerca e innovazione, la gestione e formazione delle risorse umane, la logistica e la produzione. «L’analisi dei dati- ha affermato Gianluca Gregori – dimostra che esistono ampie e crescenti opportunità da valorizzare nella vendita on line da parte delle piccole imprese e più in generale, nella relazione digitale con il cliente. Infatti è in costante aumento il numero dei clienti che fanno i loro acquisti tramite l’e commerce».

«Il focus specifico sulle Pmi marchigiane conferma quanto sta emergendo da altre analisi», ha concluso Nunzio Tartaglia, responsabile della macro area Marche Abruzzo di UBI Banca. «I fatturati e le attività economiche delle Pmi stanno riprendendo, ma ad un ritmo ancora estremamente lento, siamo ancora lontani dai picchi pre-crisi. Questo impone una seria riflessione sugli interventi strutturali necessari ad accelerare la crescita e su cosa occorra fare per invertire il trend del calo degli impieghi verso le piccole e medie imprese. Questo calo, infatti, oltre a ridurre le risorse finanziarie a disposizione delle aziende, crea un serio problema di redditività per le banche».